Approfondimenti

La sede di WordPress di San Francisco chiude perché i dipendenti preferiscono lavorare da casa

La società di WordPress, la famosa azienda che da la possibilità di creare siti internet, ha chiuso la sua sede di San Francisco perché i dipendenti non si presentano quasi mai, la stragrande maggioranza lavora in remoto. Ciascuno da dove preferisce ma di rado al 140 di Hawthorne street, non lontano da South Beach. Questo sarebbe la motivazione data da  Matt Mullenweg, il quale si è reso conto che veniva usata da pochi programmatori e altri dipendenti. “Abbiamo aperto un ufficio sei o sette anni fa a un buon prezzo ma nessuno lo usa – aveva spiegato tempo fa – ci vanno in cinque ed è grande 1.400 metri quadrati”. D’altronde la stessa società aveva dato ai suoi dipendenti la possibilità di lavorare da casa, puntando convintamente sul “remote working”. Secondo un portavoce lo spazio di San Francisco era già dagli inizi da intendersi come un punto di coworking. A quanto pare non serve più neanche quello. Rimarranno invece posti simili nelle sedi di Città del Capo, in Sudafrica, e a Portland, nel Maine. Fra l’altro, se i lavoratori di Automattic vogliono usare altri spazi di coworking ottengono un rimborso di 250 dollari al mese per pagarsi la postazione. O farsi rimborsare il frappuccino se preferiscono lavorare da Starbucks. Addio, dunque, alla sede di San Francisco; mentre rimarranno posti simili nelle sedi di Città del Capo, in Sudafrica e a Portland, nel Maine. E’ interessante sottolineare, poi, che se i lavoratori di Automattic vogliono usare altri spazi di coworking ottengono un rimborso di 250 dollari al mese per pagarsi la postazione. Non sempre, tuttavia, va in questo modo. E non occorre tornare alle richieste dell’ex Ceo di Yahoo Marissa Mayer che già nel 2013 ordinò ai dipendenti di farsi vedere più spesso negli uffici. Più di recente anche Ibm è in parte tornata sui propri passi, specialmente negli Stati Uniti. La software house Elastic, al contrario, punta sui viaggi e sui canali video visto che non ha un quartier generale fisico per i suoi 500 dipendenti sparsi in 35 Paesi del mondo. Stando ai dati di Gallup oltreoceano più o meno un quarto dei dipendenti lavora in remoto per tutto o parte dell’orario stabilito.

Potrebbe piacerti...