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L’ANPI ATTACA IL PD: ”NON HA RISPETTO PER LA NOSTRA STORIA”.

Carlo Smuraglia, partigiano combattente, avvocato del lavoro e presidente dell’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia attacca frontalmente il Pd: ”Ai tempi di Togliatti o Berlinguer questo non sarebbe accaduto perché la Festa dell’Unità è sempre stata, tradizionalmente, una festa di tutti”.

Il motivo di tale attacco è presto detto: l’Anpi non è stata invitata alle Feste dell’Unità o, se chiamata a partecipare, non deve parlare del No. L’Associazione dei Partigiani si è detta più volte contriara alla Riforma Costituzionale voluta dal Premier Renzi.

”In passato nelle Feste dell’Unità veniva dato uno spazio alle locali sezioni dell’Anpi, in cui ovviamente l’Anpi fa quello che vuole.– dichiara Smuraglia-L’Anpi ha una sua dignità e autorevolezza. Non può andare in un luogo in cui si pongano limiti alla manifestazione delle proprie opinioni. Tradizionalmente -continua il Presidente-la Festa dell’Unità è una festa di tutti. Non si possono porre dei limiti. Tranne quello di non ammettere i fascisti. Con noi è normale un rapporto franco e ragionevole. Ai tempi di Togliatti e Berlinguer si andava alle feste dell’Unità perché si incontravano gli amici e si scambiavano le idee. Quest’anno si è cominciato a dire che era la festa del Sì, quindi con una forte contrapposizione. Tuttavia non è inimicizia la nostra: è una divergenza su un punto specifico che poteva essere risolto con ragionevolezza”.

”All’interno dell’Anpi– conclude Smuraglia- ci sono dissensi, ma il No è a stragrande maggioranza. Boschi commise un errore con quelle frasi sui partigiani, il No e Casapound. La storia e la memoria vanno coltivate perché un Paese che perde questo è destinato a decadere”

 

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