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Le novita di Fiat-Chrysler e la filiera autoveicolare italiana

E’ di lunedì scorso l’annuncio dell’ad di Fiat Chrysler Automobiles, Sergio Marchionne, di 1000 nuove assunzioni nello stabilimento di Melfi (PZ) e della fine della cassa integrazione per circa 500 operai  di Cassino e Pomigliano d’Arco che dovranno “traslocare” in Basilicata. Una notizia accolta con favore anche dalla Fiom di Maurizio Landini e che apre scenari interessanti per l’industria campana, come spiega il professor Francesco Pirone del dipartimento di sociolohia dell’Università di Napoli.

“La produzione di autoveicoli in Italia si è fortemente ridimensionata. All’inizio degli anni Duemila si producevano in Italia circa 1,7 milioni di veicoli. Negli anni successivi si è osservata una riduzione costante dei volumi produttivi, arrivando nel 2013 a 658 mila autoveicoli, di cui 338 mila automobili e 270 mila veicoli commerciali. Questo ha determinato un drammatico ridimensionamento complessivo del settore, ma anche una metamorfosi dell’orientamento strategico delle imprese che sono riuscite a ristrutturarsi attraverso innovazione, diversificazione e internazionalizzazione, confermando la capacità del settore di funzionare come traino per accrescere la competitività del sistema economico.

La Campania è stata fortemente colpita da questi processi, ma conservando, anche se depotenziata, una posizione nell’organizzazione della catena globale del valore dell’industria autoveicolare. Resta il forte legame con le produzioni e le scelte strategiche dell’attuale gruppo Fiat-Chrysler (FCA) che, tuttavia, alle minacce di ulteriori ridimensionamenti accompagnano opportunità di crescita e qualificazione legate ai nuovi orientamenti strategici del Gruppo. Indicazioni in questo senso emergono dall’ultimo piano industriale presentato a maggio ad Auburn Hills per il periodo 2014-2018. Tali scelte sono rilevanti in quanto si ribaltano sulle imprese della componentistica che operano nei primi livelli di fornitura e rielaborati e trasmessi ai livelli di fornitura inferiori, con margini di coordinamento e collaborazione tendenzialmente decrescenti.

Il piano industriale 2014-2018 di FCA presenta una prospettiva espansiva su scala globale con l’obiettivo di produrre 7 milioni di veicoli a fine 2018. Si tratta di una forte espansione di vendite che viene localizzata soprattutto nei Paesi a domanda crescente (area APC, NAFTA e LATAM), mentre sul mercato europeo (EMEA) si prevede una crescita più contenuta delle vendite a fronte, però, di un significativo riposizionamento di mercato dei marchi e dei nuovi modelli. Entrando più nel dettaglio, si prevede nell’area EMEA il passaggio nel periodo 2014-2018 da 1,1 milioni a 1,5 milioni di autoveicoli venduti: 500 mila in Italia, 600 mila in Europa e 400 mila negli altri paesi della macro-area EMEA. In termini di marchi la previsione di vendita per il 2018 è così ripartita: 730 mila veicoli con marchio FIAT, 270 mila Jeep, 150 mila Alfa Romeo, 80 mila Lancia/Chrysler e 270 mila Fiat Professional. Gli stabilimenti coinvolti sono 9 di assemblaggio (6 in Italia, e gli altri tre all’estero: Polonia, Serbia e Turchia) e 6 di motori (5 in Italia e uno in Polonia).

Il programma d’investimento prevede il raggiungimento dell’obiettivo a fine periodo di 32 modelli per una quota di mercato del 10%. Analizzando il programma dei nuovi modelli si rileva un riposizionamento dell’offerta: i modelli FIAT sono razionalizzati intorno ai due marchi “500” (tutti prodotti negli stabilimenti non italiani del Gruppo), “Panda” (in produzione a Pomigliano d’Arco, nuovo modello previsto per il 2018) e – in futuro – nuovo modello in sostituzione della Grande Punto (fine 2016 produzione non ancora assegnata) per coprire i segmenti delle small & compact cars, tradizionale mercato di riferimento del marchio. L’espansione produttiva riguarda, invece, l’area dei SUV: in particolare, quella dei small SUV (si prevede una crescita del 13,3% nel quadriennio) dove si collocano le nuove produzioni della Jeep Renegate (in produzione a Melfi: obiettivo di 200 mila unità/anno al 2018) e della Fiat 500X (modello prodotto sempre a Melfi).

Nell’area dei compact e mid & large SUV si collocano, invece, oltre all’importazione dei modelli Jeep dagli USA, i nuovi prodotti Maserati e, probabilmente, nuovi prodotti con marchio Alfa Romeo. Per questo marchio è in programma un forte investimento (5 miliardi di euro) che avrà i suoi frutti solo dalla fine del 2015, con 8 nuovi modelli al 2018 – nei segmenti tradizionali di collocazione del marchio Alfa Romeo per ottenere un risultato di vendite di 400 mila vetture annue, rispetto al 74 mila del 2013. I dettagli industriali dell’operazione di rilancio del marchio Alfa Romeo non sono ancora pubblici, ma il primo progetto in corso di sviluppo, dovrebbe riguardare una vettura del segmento mide-size che potrebbe essere prodotto nello stabilimento di Cassino. Appare evidente una strategia di consolidamento nei mercati di riferimento – utilitarie e veicoli commerciali leggeri – e ingresso con marchi premium nei mercati a più elevato tasso di crescita per l’Europa e, in generale, a più alto valore aggiunto. Si sono date, quindi, le condizioni per un nuovo ciclo d’investimenti nell’industria della subfornitura autoveicolare che, anche per la Campania, potrebbero orientare la ristrutturazione del settore. Si rende necessaria, però, una politica industriale su scala regionale per orientare e coordinare tale processo con l’obiettivo di attirare gli investimenti dei grandi fornitori di primo livello, a partire da quelli già presenti sul territorio (Adler, Lear, PPG, Johnson Controls, Cooper Standard, ecc.) e di sostenere la crescita e la qualificazione delle imprese locali, puntando su innovazione tecnologica e organizzativa, diversificazione e internazionalizzazione.

Lo strumento del Contratto di programma regionale (Si fa qui riferimento ai Contratti di programma regionale (L.R. 12/2007) e al più recente “Contratto di programma regionale per lo sviluppo innovativo delle filiere manifatturiere strategiche in Campania” (Fondi FESR-FSE 2007-2013 Avviso n. 31, 14.9.2012), «Azione 1. Sviluppo innovativo della filiera automotive campana». Le risorse previste: 75 milioni € per contributi in conto capitale per (a) strategie di filiera, (b) investimenti in R&S; attualmente (tre proposte sono in fase di istruttoria) non si è mostrato all’altezza di questo compito complesso e, vista la rilevanza del settore, sarebbe opportuno un rapido riorientamento delle politiche.

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