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LEGGE ELETTORALE , CAMBIA IL “TEDESCUM”: MENO COLLEGI MA PIU’ VINCENTI

La commissione Affari costituzionali della Camera ha sospeso l’esame della legge elettorale, che riprenderà alle 11. In precedenza era previsto che domenica la seduta iniziasse alle 9,30 ma i partiti si sono presi un po’ di tempo per approfondire la richiesta di Forza Italia a proposito della definizione di alcuni collegi prevista dall’emendamento del Pd Ferrari su cui è stata trovata una intesa.
 Le norme sulle firme necessarie per presentare le liste elettorali “saranno oggetto di complessiva revisione”. Lo ha annunciato il relatore Emanuele Fiano in commissione Affari costituzionali. Fiano ha replicato ad un intervento di Domenico Menorello (Ci) che aveva criticato l’alto numero di firme richieste per presentare le liste, e aveva chiesto l’approvazione di emendamenti che abbassavano questo numero.testo su cui era stato trovato l’accordo prevede 303 collegi uninominali ma essi non sono maggioritari, bensì hanno un riparto proporzionale: un po’ come la vecchia legge del Senato in vigore tra il 1948 e il 1992. Nelle Regioni “monocolore”, dove i candidati di un grande partito vincono in molti collegi, qualcuno di essi potrebbe non risultare eletto: infatti tra i vincitori si fa una graduatoria in base alle percentuale di voto ottenuta. E’ il caso, per esempio, delle Regioni Rosse per il Pd o di alcune Regioni del Sud (Sicilia) per M5s. L’emendamento Ferrari diminuisce il numero dei collegi a 232, quelli del Senato del Mattarellum. In tal modo i collegi sarebbero già definiti, e diminuirebbe la possibilità di collegi sopranumerari. Naturalmente questo porterebbe un simmetrico aumento degli eletti con i listini proporzionali che salirebbero da 303 a 374. I partiti che hanno sottoscritto l’accordo (Pd, M5s, Fi, Lega e Si) trattano così  una intesa su questo punto.

(Ansa)

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