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L’EPIDEMIOLOGO LOPALCO: “USATE L’APP IMMUNI SE TENETE ALLA VOSTRA SALUTE”. SALVINI: “IO NON LA SCARICO”

 

 

 

 

 

Tra polemiche, dissensi e consensi l’App Immuni, sistema di tracciabilità dei positivi al Covid-19, diventa operativa in quattro regioni della Penisola Italiana; dopo aver incontrato le proteste sollevate dall’opinione pubblica circa le icone a sfondo sessista ritraenti una madre che culla un bambino ed un uomo intento a lavorare al PC, quest’ultime sono state successivamente modificate nella stessa giornata del lancio dai creatori. 

Il progetto pilota partito il 1° giugno da Abruzzo, Liguria, Marche e Puglia, dopo un periodo di sperimentazione, dal prossimo 15 giugno sarà scaricabile su scala nazionale in versione completa su tutti gli smartphone. 

L’applicazione, che potrà essere installata volontariamente su tutti i dispositivi, compreso Huawei, permetterà lo scambio tramite Bluetooth di codici casuali associati a ciascun utente che possiede “Immuni” e si trova nelle vicinanze, al fine di circuire il possibile contagio. Oggi è utilizzata da due milioni di italiani. 

Qualora un individuo risultasse positivo al SARS –CoV-2, l’App provvederà ad avvisare coloro che potrebbero essere entrati in contatto con il contagiato ed in seguito dovranno iniziare un percorso d’assistenza con il loro medico curante. 

Tra gli esponenti politici non sono mancate repliche, soprattutto da parte del Leader della Lega Matteo Salvini: “Io non scarico assolutamente nulla”, ha affermato l’ex Ministro dell’Interno. 

Anche il governatore della Liguria, Giovanni Toti, ha affermato l’importanza di costruire una rete intorno all’App altrimenti “in sé serve a pochissimo”. 

Osservare le regole è un impegno civile e di coesione sociale. 

Tutti dovremmo contribuire a fermare l’avanzata della pandemia, prendendoci cura l’uno dell’altro. 

 

A cura di Erika Siciliano e Anna Pavarese 

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