Cultura

L’IMMACOLATA CON CARAVAGGIO : TOUR NEL CUORE DI NAPOLI

Una visita guidata tra i capolavori di Caravaggio vi aspetta al Palazzo Zevallos Stigliano domani alle ore 10.30 . L’associazione organizzatrice, “Curiosity tour”, propone un percorso tra i capolavori del Caravaggio nelle gallerie del Palazzo nobiliare Zevallos che vanta una collezione ricercata e rara di capolavori dell’arte del 1600 e del 1800, fra i quali spicca “Il martirio di S.Orsola”, l’ultimo dipinto conosciuto del misterioso Michelangelo da Caravaggio, realizzato, si dice, poco prima della sua prematura scomparsa. Durante la visita verrà illustrata la storia del palazzo, che è esso stesso un’opera d’arte, la storia dei suoi proprietari, la collezione di dipinti e sculture che il palazzo custodisce e poi si parlerà di Caravaggio e dei suoi soggiorni a Napoli. Poi si andrà indietro nel tempo alla scoperta dei quartieri spagnoli conoscendo la prima casa napoletana dell’artista lombardo per finire rilassandosi con un aperitivo allo Spuzzulè dove si potranno degustare vini locali. Sono ben tre a Napoli i quadri firmati da Michelangelo Merisi, più conosciuto come il Caravaggio. Non ha avuto lunga vita il principale artista del barocco in pittura: morì infatti a soli 39 anni, durante i quali soggiornò due volte Napoli. La sua prima volta nella città partenopea fu nel 1606, quando si trattenne per circa un anno, alloggiando ai Quartieri Spagnoli. La seconda vola fu qualche anno dopo, nel 1609, quando ritornò a Napoli ristabilendosi in città per altri dodici mesi. Attualmente a Napoli sono conservate tre sue opere: Il Martirio di Sant’Orsola (Palazzo Zevallos Stigliano), La Flagellazione di Cristo (Museo di Capodimonte),  Le sette opere di Misericordia (Pio Monte della Misericordia). Il Martirio di Sant’Orsola risale al 1610, poco prima della tragica scomparsa dell’artista. Il dipinto fu realizzato su commissione del banchiere genovese Marcantonio Doria, la cui famiglia era devota di Sant’Orsola, e fu eseguito in tutta fretta dal Caravaggio, intenzionato a lasciare Napoli quanto prima. Acquistato nel 1972 dalla Banca Commerciale Italiana, il dipinto si trova oggi nella Galleria di Palazzo Zevallos Stigliano, lungo Via Toledo 185, nei pressi della funicolare centrale. La Flagellazione di Cristo, tema che ha attraversato tutte le stagioni espressive precedenti, risale al 1607. Non è la prima volta che Caravaggio s’imbatte in questo soggetto. Stavolta il quadro è commissionato da Tommaso De Franchis, membro di un’importante famiglia di magistrati. L’opera doveva ricorrere tra le decorazioni della cappella di famiglia in San Domenico Maggiore e valse all’artista circa 300 ducati.  Assoluta protagonista, come del resto in tutta la produzione del Caravaggio, la luce che, come un regista, inquadra e sottolinea il corpo di Cristo, facendolo emergere dall’ombra circostante, nella quale si muovono i personaggi secondari. La Flagellazione si trova al Museo Nazionale di Capodimonte. L’ultima delle tre opere napoletane di Caravaggio è “Le sette opere di Misericordia”, un olio su tela risalente al periodo tra il 1606 e il 1607. Il quadro fu richiesto da Luigi Carafa Colonna e commissionato dalla Congregazione del Pio Monte della Misericordia, di cui questi era membro insieme alla propria famiglia. Il rapporto tra Caravaggio e la famiglia Carafa si tinge di mistero: pare che la nobile famiglia abbia concretamente aiutato l’artista nella sua fuga da Napoli. La scena del dipinto rappresenta le opere caritatevoli del Pio Monte della Misericordia. La dinamicità dei corpi racchiusi in uno spazio (un’inquadratura) ristretto, ricorda la vivacità dei vicoli partenopei, dove peraltro lo stesso Merisi ha alloggiato (Quartieri spagnoli). La tela si trova al Pio Monte della Misericordia, in Via dei Tribunali 253.

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