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L’Italia dei non controlli

A Roma si é tenuta la presentazione del Rapporto Atecap, associazione nazionale tecnico economica calcestruzzo preconfezionato, che fotografa annualmente l’evoluzione delle dinamiche previsionali del mercato italiano del calcestruzzo preconfezionato, settore industriale del comparto delle costruzioni di primaria importanza.

L’incontro é stato lo spunto per porre l’attenzione e per approfondire le cause e gli effetti di un fenomeno drammaticamente destabilizzante che l’Atecap denuncia da tempo e al quale vuole porre rimedio: la mancanza di una effettiva e diffusa applicazione dei controlli.

Per il presidente nazionale dell’Atecap, il campano Silvio Sarno: «Non è più rinviabile l’attivazione di controlli nei differenti settori di produzione del calcestruzzo così come l’individuazione di efficaci ed efficienti procedure di selezione in favore di operatori corretti e qualificati. Atecap è convinta – ha sottolineato Sarno – che il primo passo da compiere in questa direzione riguardi l’applicazione delle norme esistenti che risultano troppe volte inevase per la sola mancanza di controlli puntuali. Se questo non é il momento per chiedere nuove risorse o nuove leggi, chiediamo, quantomeno, che vengano realmente applicate quelle esistenti».

Il comparto che presiede Silvio Sarno è composto da 300 imprese, 1000 impianti e 5000 addetti presenti in tutto il territorio nazionale.

Negli ultimi sette anni la produzione è più che dimezzata (-56,26%) passando da 72,5 milioni di metri cubo del 2007 a 31,7 milioni di metri cubo dello scorso anno.

Al dibattito, coordinato da Alberto de Vizio direttore Atecap, hanno partecipato delegati Ance, rappresentanti del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici, della Federcostruzioni e soci Atecap.
Ai lavori è intervenuto l’onorevole Massimiliano Manfredi (Pd) membro della Commissione d’inchiesta mafie e associazioni criminali: «Per battere i poteri criminali nel settore delle infrastrutture, e in particolare nel settore del calcestruzzo, occorre sia denunciare gli operatori che infrangono le regole, sia coinvolgerli in un patto con le istituzioni, come sta facendo il sottosegretario Del Rio.  Insomma, coniugare fiducia ed efficienza soprattutto nel Mezzogiorno».

L’associazione nazionale in questa logica ha immaginato iniziative che dovranno avvenire sulle basi dei principi di legalità e di leale concorrenza.

Nelle conclusioni il sottosegretario alle Infrastrutture e ai Trasporti Umberto Del Basso De Caro ha detto: «Le cifre del comparto offrono in una maniera tragica di quanto acuta sia la crisi del settore del calcestruzzo. Credo che faccia bene il governo Renzi a ritenere che le spese per opere pubbliche e infrastrutture siano fuori dal patto di stabilità. Occorre intervenire anche sulla burocrazia e sui controlli. Bene fa il presidente Silvio Sarno a denunciare in tutte le sedi istituzionali e non la mancanza di una effettiva e diffusa applicazione dei controlli».

Insomma, un diffuso rispetto delle leggi vigenti in materia sarebbe sufficiente a selezionare l’offerta produttiva lasciando sul mercato le imprese realmente qualificate e meritevoli.

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