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L’opposizione accusa Caldoro: «calce e martello»

«Ad otto mesi dalle elezioni regionali ha approvato un provvedimento che può portargli anche centomila voti in Campania. Con questo atto il Governatore ha scritto la pagina più nera della storia politica della nostra Regione. Per quattro anni si è definito il risanatore e ora mostra il suo volto abbracciando l’esercito di abusivi che ha devastato le coste e l’area Vesuviana». È infuriato Marco Di Lello dopo l’approvazione del provvedimento alla finanziaria regionale su cui lo stesso Caldoro aveva posto la fiducia.

Anche per i consiglieri regionali Marciano del PD e Gabriele del PSE: «Caldoro ha ritrovato il collante per la sua maggioranza: il cemento. Il centrodestra si è ritrovato solo grazie al cemento e alle norme che consentiranno di rendere il territorio più edificabile, eliminando importanti vincoli anche dalla zona rossa. Una maggioranza schizofrenica, che vota la fiducia al maxiemendamento e al nuovo saccheggio della Campania a poche ore di distanza dall’approvazione della legge sul turismo. Da un lato lavoriamo per valorizzare le bellezze paesaggistiche, storiche, i tratti di costa della nostra terra, dall’altro invece si permette di derogare a norme di salvaguardia del territorio in nome di ragioni elettorali»

In regione Campania era ferma da tempo la legge sul piano paesistico contro la quale si erano scagliati i partiti di sinistra e le associazioni ambientaliste.

«Non è un condono. I condoni sono prerogativa dello Stato. Pianificazione e tutela al posto di vincoli rigidi e inefficaci», replica su twitter il governatore Stefano Caldoro. Anche Taglialatela interviene a favore del Presidente della giunta regionale rassicurando che «nella zona rossa del Vesuvio e in penisola Sorrentina non ci sarà aumento di volumetrie ma abbattimento e ricostruzione di case che non soggette a condono. Fino a due giorni fa, per questo tipo di immobili, non si poteva neppure fare l’ordinaria manutenzione».

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