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Luigi Gallo (M5S): «Acqua pubblica, dare potere ai sindaci. Università, il Governo ha tagliato 4 mld e mezzo a Regioni e Comuni»

Da sempre attivo nel mondo del volontariato sul tema del commercio equo e solidale, l’ospite odierno del Direttore Samuele Ciambriello, per la rubrica “Dentro i Fatti a Radio Club 91, è l’Onorevole Luigi Gallo, insegnante, del Movimento 5 Stelle.

Reduce da importanti e significative esperienze  di carattere sociale in Kenia e in Messico al fianco artigiani, contadini del posto, il deputato si affaccia alla politica per la prima volta con il Movimento di Beppe Grillo.

“Ho scelto questo strada perché non molto lontana da quella perseguita fino agli anni precedenti a questa scelta”. Precisa. “Sono entrato nelle istituzioni solo a fronte della grande incomunicabilità tra queste e i cittadini, sperando di contagiarle”.

Esponente della Commissione Cultura, affronta, in Regione Campania, il delicato tema dell’acqua bene comune.

On. Gallo, sabato avete organizzato una manifestazione di protesta contro la Gori, a favore dell’acqua pubblica. Come mai?

L’esperienza della gestione privata Gori, nei 76 comuni coinvolti, è stata fallimentare. La società ha accumulato enormi debiti che oggi rischiano di spalmarsi sulle tariffe rivolte ai cittadini, oppure graveranno sui bilanci della Regione. I cittadini in un Referendum hanno chiesto acqua pubblica e noi difendiamo questo risultato. Abbiamo manifestato sotto gli uffici della Regione, dimostrando che decine di comuni, migliaia di persone la pensano come noi: la gestione è completamente errata. Si è dato potere ad un CDA di tre persone che guida l’azienda, togliendone ai Sindaci. La cosa è molto poco democratica.

Il capogruppo di Forza Italia, Gennaro Nocera, sostiene che la vostra non sia una linea praticabile al momento, che si creerebbero dei grossi disservizi. Tuttavia, assicura che la privatizzazione non graverà sulla spesa delle famiglie. Il suo pensiero in merito?

I sindaci vivono tutt’altra esperienza e l’inefficienza della Gori è lamentata da tutti. È una società piena di debiti, quindi non ha operato meglio del pubblico. Questo passivo verrà coperto o dalla Regione o dai cittadini, quindi, a conti fatti, non cambia nulla.

Tra non molto si svolgeranno, in Campania, le elezioni regionali. Come si sta preparando il Movimento 5 Stelle? Avete fatto le primarie per compilare le liste, è corretto?

Si, tutti gli iscritti della Regione Campania hanno potuto accettare una candidatura e, in seguito, sono avvenute le votazioni. Oggi, tra tutti i candidati che hanno passato la prima selezione, verrà eletto il candidato Presidente.

Quindi le primarie sono, per Lei, un’importante garanzia di democrazia?

Le primarie sono uno strumento di democrazia diretta, nessun nome è calato dall’alto. Tutto è scelto dalla rete, dai voti dei cittadini. Basta certificarsi al blog. Sceglieremo il Presidente tra i consiglieri candidati.

I rumors dicono che, per la Presidenza della Regione, punterete su una donna. È vero?

Come sempre, valuteremo il candidato migliore e poi sarà la rete a decidere.

Per quanto riguarda, invece, l’elezione del Presidente della Repubblica, tornerete a proporre il nome di Rodotà o avete in identikit preciso del vostro uomo ideale?

Nel 2013, non votando Rodotà, si è persa un’opportunità di cambiamento. Appoggiando Napolitano, i partiti hanno deliberatamente scelto di portare la lancetta indietro di sette anni. Oggi servirebbe una spinta nuova. Ci aspettiamo una fase di cambiamento, una figura di garanzia che non sia di parte.

Dire Campania equivale a dire “Terra dei fuochi”, corruzione, ecc. Come coinvolgere anche le periferie per far ripartire la nostra regione?

È necessaria un’alleanza tra i cittadini e le istituzioni. Quest’anno abbiamo portato, finalmente, una nostra battaglia fino ai banchi del Senato: l’introduzione del Reddito di Cittadinanza. Pensiamo che bisogna combattere, soprattutto in Campania, una seria lotta contro la povertà. Sono troppi i bambini con pochissimi mezzi per crescere come, invece, dovrebbero.

Rientriamo nell’ambito di Sua competenza: alla Camera, invece, cosa state portando avanti sul piano della Cultura, Ricerca e Università? Cosa vuol chiedere, a tal proposito, a Gennaro Nocera, quindi alla giunta Caldoro?

Alla Camera abbiamo presentato un Disegno di Legge a favore dell’abbassamento delle tasse universitarie, causa dei numeri preoccupanti di iscritti degli ultimi anni, sempre più in calo. Stiamo cercando di coinvolgere anche gli studenti ad una mobilitazione in merito.

Per ciò che riguarda Caldoro, c’è da dire che il Governo ha tagliato ingenti fondi all’Università, mettendo in crisi le risorse delle Regioni. Tuttavia, credo si sia fatto poco per garantire i servizi agli studenti. La Regione deve fare la sua parte per abbattere le tasse e garantire le borse di studio.

A proposito di avvicinamento ai più deboli, qual è il suo pensiero in merito all’operato di Papa Francesco?

Credo sita cercando di rivoluzionare un sistema, nonostante trovi non pochi ostacoli. I suoi messaggi, però, fanno “cultura” necessaria per avviare le trasformazioni dei territori.

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