Cultura

L’umanità di Dio

Il 21 e il 22 febbraio scorsi Scampia e Caserta hanno vissuto momenti di grande emozione per la presenza di due grandi profeti: il vescovo padre Raffaele Nogaro e uno dei più grandi teologi del nostro tempo, padre José Maria Castillo. Si sono incontrati la mattina di sabato 21 febbraio a Caserta presso le Suore Orsoline di Casa Ruth durante un incontro conviviale, cui alcuni di noi hanno avuto la gioia di partecipare e la domenica mattina 22 febbraio nella memoria della Cena del Signore nella Parrocchia di Sant’Augusto.

Il padre Castillo nel pomeriggio di sabato 21 febbraio è stato presso il Centro “Alberto Hurtado” a Scampia e domenica pomeriggio 22 febbraio a casa D’Urso insieme agli “Amici di Betania”. Ringraziamo il Signore per questo grande dono e per la ricchezza di spiritualità che ci è stata elargita. “L’umanità di Dio” è stato il tema degli incontri e il titolo del libro di padre Castillo, che è stato presentato al Centro “A. Hurtado”.

“Dio nessuno lo ha mai visto. Il Figlio dell’Uomo che è nel seno del Padre ce lo ha rivelato” – recita il prologo del Vangelo giovanneo.  Quindi, ci ha spiegato Pepe (così gli amici chiamano José Maria Castillo), Dio non sappiamo chi è, che cosa fa, come agisce, di che natura è, perché è su un piano diverso dal nostro, irraggiungibile perché la distanza fra i due piani è incolmabile.

Dio è TRASCENDENZA, noi siamo IMMANENZA e ogni volta che tentiamo di spiegare Dio, non facciamo altro che fare una proiezione della nostra immanenza, ma non raggiungeremo mai, per quanti sforzi la nostra mente possa compiere, la trascendenza. Perciò Dio è una parola vuota, ha gridato con forza padre Castillo. Dove, dunque possiamo trovare Dio? Solo Gesù ce lo poteva rivelare e ce lo ha rivelato. Nei Vangeli, che non sono una speculazione teorica, ma una teologia, non si esprimono concetti astratti ma fatti concreti.

Narrano di situazioni reali: gente che soffre, che ha fame, è malata, che è povera, che è paralitica, cieca e che altre malattie mentali, insomma gente che ha bisogno di essere guarita e che Gesù guarisce, rivelando il vero volto di Dio con il quale Egli è una sola cosa, che Gesù non chiama mai “Dio”, ma “Padre”, perché il Padre DA’ LA VITA, AMA, PERDONA, CERCA IL FIGLIO PERDUTO, SERVE, CURA E GUARISCE.

Gesù rivela anche oggi il Padre che guarda alla gente che ha fame, che non riesce a raggiungere la fine del mese, che è negli Ospedali, nelle Carceri, alle prese con ogni sorta di difficoltà, che non ha documenti, che fugge da Paesi in guerra, che è calpestata nella propria dignità… Questo Padre, quindi non è irraggiungibile come il Dio che tante volte ci è stato presentato: un Dio che premia i buoni e castiga i cattivi, che sta sul Trono e che ha bisogno di sacrifici e di espiazioni. No! Egli ci ha donato il suo Spirito che è presente in ogni essere umano e che chiede ad ognuno di noi di fare le stesse opere che fece Gesù a favore di chi ha bisogno di amore, servizio e vita, senza guardare al merito, perché il Padre, ha detto Gesù, fa sorgere il sole sui buoni e sui cattivi, invita alla mensa le folle affamate, cattivi e buoni, indegni e degni perché tutti possano nutrirsi di questa UMANITA’ di DIO a sazietà, purché SIAMO NOI STESSI A DARE DA MANGIARE.

Queste sono solo alcuni dei momenti di grande intensità e spiritualità offertici dal Nostro. Oggi, pertanto possiamo senz’altro chiederci, come i discepoli di Emmaus: “Non ardeva forse il cuore nel petto, mentre conversava con noi?” (Lc 24, 32). Grazie, amico Pepe, torna a condividere con noi la tua grande profezia.

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