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Mafie , Globalizzazione e Stati :“Area Grigia”, Corruzione, Paradisi Fiscali, Riciclaggio. A Pozzuoli un interessante convegno della Link Campus University.

Il metodo mafioso è l’accumulazione di profitto che ha la finalità di ingrandire lo stesso”. Segue il discorso precisando che ” la criminalità organizzata non ha alcuna morale, non l’ha mai avuta , ne oggi ne ieri, questa ha però una solidità di struttura, un egemonia territoriale , un influenza politica sul territorio…”  “non bisogna sottovalutare il potere mafioso, che si insinua nelle nuove tecnologie, sistemi che li aiutano ad accumulare illeciti profitti”. Cosi conclude il Sottosegretario di Stato al Ministero della Giustizia, Gennaro Migliore, chiudendo il convegno su “MAFIE, GLOBALIZZAZIONE E STATI “Area Grigia”, Corruzione, Paradisi Fiscali, Riciclaggio” organizzato dalla Link Campus University, presso la  sua sede Campana in Pozzuoli (ex Olivetti). Sicuramente la globalizzazione ha fatto  emergere e rafforzare  i poteri locali e internazionali della criminalità organizzata ed è per questo che Migliore afferma di “guardare la globalizzazione dalla lente della criminalità organizzata”.

All’incontro sono intervenuti:  Fausto Cardella, Procuratore Generale,Corte d’Appello di Perugia; Gennaro Capoluongo,Consigliere Ministeriale per il capo della Polizia per gli Affari Internazionali; Vincenzo Scotti,Presidente Link Campus University; Piergiorgio Valente, Link Campus University;Michele Vidoni,Maggioe della Guardia di Finanza, II Reparto Comando Generale.

 L’incontro è stato moderato da Samuele Ciambriello, Garante dei detenuti della Campania , che durante il convegno ha fatto notare come nel tempo è cambiata la tipologia non solo dei reati ma anche delle persone malavitose che entrano in carcere. Nella sua introduzione per l’apertura dei  lavori  ha affermato : “ il riciclaggio sofisticato non viene fatto direttamente dalla malavita organizzata, ma dai loro consulenti, broker, professionisti che realizzano operazioni finanziarie a Londra, a Panama, o in piccole banche, dove è più facile sfuggire ai controlli e alle segnalazioni. La corruzione diventa quindi il punto cardine fondamentale  dell’organizzazione criminale in questione. Oggi ormai sono proprio i politici che cercano la malavita e non viceversa”.

Interessante l’interevento di Fausto Cardella  , il quale ha evidenziato che  “oggi c’è l’esigenza di una giurisdizione adeguata”, che possa aiutare a contrastare la criminalità organizzata. A tale proposito precisa anche che “lo stato a riguardo è fermo dal ‘92”.

Gennaro Capolungo ha cosi esordito: “la vera lotta alla criminalità organizzata è la cooperazione internazionale, questa cooperazione non deve avvenire solo attraverso lo scambio di informazioni tra la polizia ma anche una cooperazione giudiziaria, emanando atti normativi internazionali”.

Afferma poi: “attraverso una buona cooperazione non c’è stata la sconfitta della mafia, ma alcune battaglie sono state vinte”.

 

Piergiorgio Valente ha parlato dei c.d. paradisi fiscali, descrivendoli come “degli stati parassiti  che fungono da rifugio”. Un paese non può distorcere il suo sistema fiscale e quello legale e fare cose disdicevoli allo scopo di attirare i capitali, ma è proprio “la globalizzazione che ha indotto un sistema competitivo volto a meritarsi i contribuenti”.

 

Michele Vidoni  apre il suo discorso sostenendo che “dal mondo virtuale scaturiscono nuove opportunità per la criminalità organizzata di poter accrescere il proprio denaro” precisando che “la valuta virtuale è priva di ogni controllo” . A tal proposito un primo passo è stato fatto se pur dopo anni dalla commissione  per la riforma del D.Lgs. 231/2001 con l’obiettivo di contrastare la criminalità economica.

 

Vincezo Scotti , il presidente della link Campus University nonché fondatore della stessa università ha fatto un excursus storico e politico sull’argomento, dichiara  che “l’organizzazione criminale cerca di corrompere e indebolire lo Stato e le strutture pubbliche in genere. Tende con la violenza a dominare sulla società, differente dal terrorismo che non indebolisce ma distrugge.” Continua dicendo che “questo fenomeno per essere sradicato deve essere visto nella sua integrità, questo permette di mettere insieme diversi tasselli”. “la malavita indebolisce gli stati per ricattarli e controllarli”.

 

 

 

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