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Mataluni: Il Sud una terra a rischio

“La situazione economica resta difficile, ma tra le imprese credo si percepisca ancora fiducia”. Lo ha dichiarato Biagio Mataluni, presidente di Confindustria Benevento, in un’intervista rilasciata al portale Linkabile commentando le ultime statistiche dello Svimez. Mataluni, che è anche il patron di uno dei colossi dell’industria olearia italiana, ha anche parlato dei recenti provvedimenti del Governo in materia di infrastrutture e fondi europei ed ha illustrato infine alcune iniziative che si sono messe in moto sul territorio sannita per favorire gli investimenti e quindi l’occupazione.

Presidente, i dati parlano di un tracollo dell’economia al Sud e in particolar modo in Campania. Come sta reagendo il tessuto produttivo sannita all’onda d’urto della crisi?

Non sono per niente rassicuranti i numeri che emergono dal Rapporto Svimez sull’economia del Mezzogiorno 2014. Il Sud è indicato come “una terra a rischio desertificazione industriale e umana, dove si continua a emigrare, non fare figli e impoverirsi”.

Il Pil del Sud nel 2013 è crollato del 3,5% contro il -1,4% del Centro-Nord. Solo nel Mezzogiorno si sono persi l’80% dei posti di lavoro. La situazione economica resta difficile, ma tra le imprese credo si percepisca ancora fiducia. Questa fiducia va consolidata con riforme e scelte di politica industriale che rimettano l’impresa al centro. Stiamo lavorando in primis sui tre temi cardine del mio secondo mandato: accesso al credito, semplificazione della burocrazia e infrastrutture. Su quest’ultimo fronte, sono in gioco opportunità di sviluppo che non possiamo più perdere. Occorre una forte coesione politica ed istituzionale ed un impegno concreto anche del sistema delle imprese, affinché l’importante dotazione finanziaria, la più cospicua dal dopoguerra ad oggi, non venga dispersa.

Il decreto Sblocca Italia è diventato legge dello Stato. La programmazione ed il finanziamento di importanti opere infrastrutturali possono segnare un’inversione di tendenza per lo sviluppo delle aree interne della Campania?

L’approvazione dello Sblocca Italia offre nuovi scenari di sviluppo per l’intero tessuto socio economico sannita. Ridurre il gap infrastrutturale che ha caratterizzato la provincia di Benevento per lungo tempo è uno degli elementi decisivi per lo sviluppo del Sannio ed un pilastro sul quale sto fondando il mio secondo mandato di presidenza. La realizzazione dei due progetti strategici, l’Alta Capacità Napoli-Bari ed il raddoppio della Benevento-Caianello, avrà effetti particolarmente significativi sia a livello locale che per l’intera Campania.  Il completamento di parte della Fortorina, inoltre, potrà garantire un nuovo collegamento a scorrimento veloce tra la Campania e la Puglia. Gli effetti della realizzazione di tali opere sono decisivi sull’intera economia del Mezzogiorno e sull’occupazione, ma sono altrettanto importanti in termini di sicurezza. Basti pesare che sulla Telesina c’è un tasso di mortalità tre volte superiore al dato medio della provincia.

Il Governo si appresta a revocare i fondi europei alle Regioni che non saranno in grado di spenderli. Qual è la ricetta di Confindustria per migliorare la qualità della spesa in Campania?

Non ci sono ricette magiche ma solo buoni intendimenti.

Ritengo che il potere sostitutivo dello Stato centrale nella spesa dei fondi europei, potrebbe fornire la spinta giusta per quelle Regioni, tra cui purtroppo anche la Campania, che non sono riuscite a spendere quanto loro assegnato dall’Unione Europea. Sicuramente le regole previste dal Patto di Stabilità non hanno favorito tale processo di spesa, ma oggi non è più possibile che si determinino queste situazioni.

Da poche settimane insieme ai Comuni di Benevento e Montesarchio, alla Camera di Commercio e all’Area di Sviluppo Industriali avete rilanciato il Patto Territoriale. Cosa significa in termini di investimenti per la provincia sannita?

Parliamo di oltre 3 milioni 454 mila euro di investimenti.

Il Patto Territoriale della Provincia di Benevento si pone non come mero localismo ma come soggetto di intermediazione tra le esigenze del tessuto produttivo locale e i livelli di governo superiori, avendo tra gli scopi principali quello di impiegare in maniera efficiente, efficace e tempestiva le risorse economiche a disposizione.  Il primo obiettivo che intendiamo realizzare riguarda il completamento degli interventi infrastrutturali ricadenti nelle aree del Patto Territoriale, individuando le opere prioritarie. Abbiamo immediatamente avviato le procedure per utilizzare le risorse finanziarie messe a disposizione dal MISE, a seguito del provvedimento di rimodulazione ministeriale. In qualità di amministratori, svolgeremo il nostro ruolo in maniera assolutamente gratuita.

Confindustria Benevento ha giocato un ruolo importante nell’avvio del processo di riconversione industriale dell’ex polo tessile di Airola che aveva lasciato a casa oltre 200 lavoratori. A che punto è l’insediamento di nuove imprese?

L’impegno di Confindustria per la reindustrializzazione dell’Area di Crisi di Airola è iniziato nel 2012, attraverso un processo di sensibilizzazione del tessuto imprenditoriale e la raccolta delle manifestazioni di interesse. La call per la presentazione dei progetti di investimento si è chiusa lo scorso 30 giugno e proprio in questi giorni Invitalia ci ha comunicato che risultano validamente presentati 19 progetti industriali per un ammontare di 31.809.016 Euro. Spero che ad inizio del 2015 potremmo cominciare a parlare di realizzazione dei progetti industriali.

La città di Benevento, secondo gli auspici della locale Amministrazione, potrebbe diventare sede di un polo logistico legato al passaggio dell’alta capacità ferroviaria. Cosa ne pensa Confindustria?

Il polo della logistica a Benevento è un’idea più volte proposta ma che fino ad oggi non ha trovato ancora una sua reale configurazione. Confindustria guarda sempre con grande attenzione tutto ciò che può rappresentare crescita e sviluppo.

 

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