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Maturità, i ragazzi: ‘Prof disponibili’

Esce sorridente dal liceo Mamiani di Roma dopo il colloquio dell’esame di maturità, Carlotta, abbraccia forte prima la mamma, poi il papà. “E’ andata bene – racconta – i prof mi hanno aiutato, sono stati molto disponibili. Anche la presidente è stata molto carina, non mi ha chiesto niente ma mi ha messo a mio agio. Il mio elaborato era su matematica e fisica. In complesso è stata una maturità traumatica ma alla fine è andato tutto come doveva andare”. Dietro di lei esce anche la sorella maggiore che è stata presente all’esame. Pochi minuti dopo lascia la scuola anche Claudia, esaminata da un’altra commissione. “E’ stata una maturità surreale – dice – ma ha avuto anche dei lati positivi: non dovendo venire a scuola ho studiato di più e non ho dovuto alzarmi alle 6,30 come faccio sempre. Ho parlato in modo spedito, ho usato il pc che penso dopo sia stato sanificato, ho fatto collegamenti e quando mi sono avvicinata ai docenti ho rimesso la mascherina”. Ad aspettare Claudia, fuori dal liceo Mamiani, c’è il papà. “Non ho voluto nessuno dentro”, dice lei sorridendo. E il padre ha rispettato la volontà della figlia. “Ora dormirò, sono stanca.  Vacanze? Vedremo..”, conclude la ragazza.

“È stato meno peggio del previsto“. Sorride all’uscita del liceo scientifico Galileo Ferraris di Torino Martina, una delle prime studentesse ad aver finito l’esame . “Il mio colloquio è durato un’ora esatta – aggiunge con il vocabolario di latino sotto il braccio -, i docenti sono stati abbastanza comprensivi. È andata bene e sono contenta. Verrò comunque nei prossimi giorni a supportare i miei compagni”. “Tornare a scuola fa un po’ effetto dopo diversi mesi – spiega ancora – Ma fa più effetto non aver finito la scuola insieme ai miei compagni di classe”. Insieme alla ragazza è uscita anche un’altra studentessa, che passava alla stessa ora, ma con un’altra commissione: “Diciamo che è andata, è stato un lungo colloquio. Vedremo i risultati, dovrei averli il 23 giugno”.

Anche a Norcia è iniziata la maturità. Silvestro Trabucchi, studente del Cat-Costruzioni ambiente e territorio (ex Geometri), è stato il primo a sostenere l’esame con tanto di gel igienizzante, mascherine e distanziamento sociale. “È stata un’emozione fortissima – ha raccontato all’ANSA – con impegno e studio penso di essere riuscito a raggiungere il risultato e la commissione ha sicuramente capito l’atmosfera con cui siamo arrivati a questo appuntamento e mi ha messo a mio agio fin da subito”. “Questi mesi sono stati indimenticabili – ha aggiunto – la didattica a distanza è stato il punto di partenza per arrivare a fare un esame così importante. Il contributo dei prof non è mai mancato”. Ma non ha dimenticato anche le difficoltà per il lockdown: “Vivo in un piccolo paesino e per tutto il tempo non ho avuto nessuno contatto con altri ragazzi”.   

“È stato una bomba, è andata molto meglio di quanto pensassi. E adesso voglio solo pensare alle mie vacanze a Catania!”. Parla con un grande sorriso liberatorio, quasi gridando, Sarah, 18 anni, appena finito l’esame di maturità al Liceo scientifico Volta, uno dei più noti di Milano. “L’ultima domanda? L’incipit delle Metamorfosi di Ovidio – racconta ancora tutta agitata. Dopo quella mi sono alzata e dallo sguardo e dai saluti dei professori ho capito che era ‘andata’. La liberazione che sento adesso l’ho sentita poche volte nella vita”. Sarah è soddisfatta della sua prova, e anche del suo percorso di studi alla fine dei quali è arrivata con una media molto buona. “Di questa maturità certamente ricorderò le ore infinite passate davanti al pc in videoconferenza – prosegue – sia per le lezioni sia per gli infiniti ‘ripassi’ su Zoom con i compagni di classe”. Un rimpianto particolare? “Beh – dice la madre – gli è pesato non poter partecipare alla tradizione del bagno in fontana (nei giardinetti appena fuori dall’istituto, Ndr) per i maturandi, cosa vuole dovrebbero essere momenti indimenticabili”.

“Tornare a scuola è stato strano, dopo tre mesi, rivedere i professori solo per essere giudicati. Una emozione forte rimettere piede in quei corridoi, ma una sensazione ancora più forte è stata uscire: un senso di liberazione e insieme già di nostalgia. Andrea è uno dei primi maturandi del liceo classico Flacco, importante scuola superiore di Bari. Mascherina e gel igienizzante, accompagnato dalla fidanzata, Andrea ha risposto a domande su D’Annunzio, sulla libertà a partire dall’immagine dell’opera di Gericault “La zattera della medusa”, e sulla Costituzione. Ha passato la vigilia dell’esame a studiare: “non ho partecipato alla notte prima degli esami perché oggi sarei stato il primo, mentre i miei compagni di classe si sono riuniti a cantare davanti all’ingresso della scuola”. Finito l’esame, ora Andrea pensa al futuro: tenterà a settembre il test d’ingresso alla facoltà di Medicina.

L’unica cosa che ci dispiace è che verremo visti come quelli dell’esame facile. Però abbiamo dato lo stesso impegno di un esame normale”. Così uno dei maturandi del liceo scientifico Einstein di Rimini. Ad avere da poco dato l’orale sono Andrea e Francesco. “L’esame è andato bene – dice il primo – Ero preoccupato soprattutto per la terza parte, quella delle competenze trasversali”. Per il secondo, l’aspetto più difficile di questo inedito maxi-orale era “studiare tutto, cercare di ricordare tutto”. Avrebbero preferito una maturità regolare? “Forse sì – dice Francesco – perché sarebbe stato la normalità. Però anche così ha dato molta soddisfazione”.

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