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MISSIONE TURCA DEI SOCIALISTI EUROPEI PER SCANDAGLIARE IL RISCHIO REGIME

Ad Ankara ,chiedono aiuto e sostegno all’Unione Europea, ma separatamente. Prima i repubblicani del Chp, poi i filocurdi dell’Hdp, il partito che più noie ha dato al presidente Recep Tayyip Erdoğan, alle ultime elezioni legislative, riuscendo a superare la soglia di sbarramento del 10% ed entrando in parlamento con 59 seggi (su 550), ma pagando il fio con l’arresto del presidente, Selahattin Demirtaş, 44 anni, e della co-presidente, Figen Yüksekdağ, sulle cui teste pende uno sterminato elenco di reati e crimini, tra i quali la propaganda e i legami con il Pkk, organizzazione armata curda inserita tra quelle terroristiche anche da Usa e Ue. Contro il solo Demirtaş, negli ultimi mesi, sono stati aperti 102 procedimenti penali, secondo i suoi avvocati, che ieri si sono presentati al tribunale di Ankara per difenderlo da uno dei più lievi: la diffamazione del ministero dell’Interno per aver insinuato brogli elettorali alle ultime legislative. Udienza rinviata al 14 settembre, in assenza dell’imputato, rinchiuso dal 4 novembre nel carcere di Edirine, dopo l’abolizione dell’immunità parlamentare. Il trattamento carcerario è duro: dopo due mesi in isolamento, il leader dell’Hdp divide la cella con un altro detenuto del suo partito, ma ha diritto di ricevere una sola visita al mese, di un’ora. Perfino una sua poesia, intitolata «Il coraggio del contagio» e pubblicata dal partito accanto a una sua foto, su un manifesto, è stata sequestrata qualche giorno fa.

Dal sito “Corriere della Sera “

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