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Napoli, 3 manifestazioni in contrapposizione! Un 1° maggio da arbitrare!

In occasione del 1 maggio, a Napoli, c’è stato un susseguirsi di manifestazioni: il presidio dei sindacati , la manifestazione “Bagnoli Libera” e il concerto “Terroni Uniti”. Tutte molto significative e intense, una giornata  ricca di tematiche da sempre al centro delle polemiche e delle discussioni politiche.

Le 3 piazze protagoniste ad accogliere i tre eventi , in contrapposizione tra loro, incalzando  l’interesse dei cittadini sono state : Piazza Dante, Bagnoli e il piazzale Orticello dell’ospedale di Loreto Mare.

A piazza Dante, si è svolto il concerto “Terroni Uniti”, iniziato nel pomeriggio fino a mezzanotte ,  con  una sfilza di artisti leggendari che si sono alternati   sul palco con le loro canzoni , accendendo l’interesse dei napoletani , numerosissimi ad ascoltare le esibizioni.  Ad esibirsi i 99 Posse , gli  Speaker Cenzou, Oyoshe, Pietra Montecorvino, Eugenio Bennato, Tommaso Primo e tantissimi artisti emergenti e non della scena campana. La musica intercetta un sentimento di cambiamento e rinascita, supera le barriere e ha sempre un contenuto rivoluzionario, mezzo di comunicazione fondamentale per creare aggregazione e rivendicare i diritti dei lavoratori nel giorno di questa importantissima manifestazione di cui anche Napoli è protagonista.

Molto dura è stata la rappresentazione dei manifestanti riuniti attorno all’assemblea popolare di “Bagnoli Libera”. Infatti , Luca Recano, esponente del comitato, ha esposto delle dure affermazioni : “L’amministrazione fa marketing politi, il Comune preferisce una kermesse musicale alle lotte sul territorio. Sui beni comuni in bilancio non ci sono risorse, invece per organizzare il concerto si trovano i fondi”. Eduardo Sorge  continua a spiegare le ragioni della protesta: “Sarà un Primo Maggio contro la guerra, le politiche di austerity, il massacro sociale che dal Job act continua col decreto Minniti. Diffidiamo da facili entusiasmi su Bagnoli, questo territorio non è subalterno a governo e Comune. Vogliamo sapere dalla giunta se esiste un piano di evacuazione per la zona rossa. Vogliamo sapere perché il Comune chiede la liberazione del litorale ma poi tutta la zona è sotto l’assedio di concessionari privati e di una movida che rende invivibile il quartiere. Vogliamo l’accesso libero alla Mostra d’Oltremare, diciamo no agli affidamenti a spezzatino delle aree nell’ex Nato”.

CGIL, CISL E UIL, hanno scelto di discutere la tematica riguardante il diritto alla salute e la lotta alla corruzione.  Ad intervenire al presidio dei sindacati , il sindaco Luigi De Magistris ,  ha introdotto la manifestazione : “ Il Primo Maggio è per il lavoro e per i lavoratori. Ma l’Italia non è ancora, purtroppo, fondata sul lavoro come scrissero i padri costituenti. L’amministrazione, aggiunge, ha resistito alle politiche liberiste delle austerità e dei tagli. La strada è ancora lunga, ma ci fermeremo solo quando la democrazia costituzionale popolare sarà pienamente affermata. Walter Schiavella, il commissario Cgil di Napoli ha espresso molto chiaramente l’idea centrale del sindacato: “Nessun corteo, niente concerto. Intervalli di musica classica e poi il comizio di, commissario Cgil Napoli. Veniamo da fasi complicate, preferiamo la sobrietà, non spenderemo soldi per un concerto, dobbiamo andare avanti  con la nostra organizzazione”. Continua senza indugiare : “ la perdita dei posti di lavoro è una vera emergenza,dal 2007 ad oggi abbiamo perso 16 mila unità. E queste perdite hanno costruito masse di precarietà che sono manovra per le clientele. Noi stiamo parte della legalità. Questo è il nostro primo maggio”.

Schiavella, Tipaldi e Sgambati  , insieme chiedono trasparenza ,un miglioramento dei rapporti con i dipendenti. Loro si schierano dalla parte dei lavoratori e delle lavoratrici delle pubbliche amministrazioni e Vanno fissate le regole certe per il riequilibrio dell’offerta pubblico/privato ed instaurati meccanismi che liberino i lavoratori dal ricatto perenne delle aziende nei confronti dei committenti pubblici ed  impedire il proliferare di meccanismi di dumping contrattuale e subappalti.

È stata una festa che ha visto protagonisti e antagonisti, divisi, con idee e pensieri forti ma in contrapposizione. Un concerto ritenuto meno importante di una manifestazione in aiuto della disoccupazione e del risanamento territoriale, uno spreco di fondi comunali come hanno denunciato i sindacati. I problemi da risolvere a Napoli sono molti , come la disoccupazione che è sempre più alta e urge un risanamento organizzativo, legislativo ed economico e non creativo.

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