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NAPOLI, INIZIANO I CROLLI PER IL MALTEMPO MA ALLA MANUTENZIONE ANCORA NON SI PENSA

Napoli, sono iniziati i crolli dovuti al maltempo. Con l’arrivo delle piogge invernali, sono cominciati a cadere i primi calcinacci dai palazzi. La caduta di pietre e calcinacci dai palazzi napoletani è ormai diventata una consuetudine. Consuetudine che si acuisce nel periodo d’inverno, dove le forti piogge e il vento, aiutano a erodere facciate, balconi e cornicioni, con la conseguente caduta di pietre per strada. Un fenomeno normale se non si provvede a mettere i palazzi in sicurezza.

La caduta di calcinacci in strada può comportare gravissime conseguenze. Basti ricordare il povero Salvatore Giordano, morto dopo essere stato colpito da uno fregio di Galleria Umberto in Via Toledo. Una catastrofe che ha spezzato la vita di un giovane quattordicenne, morto a causa dell’inadempienza umana. Da quella morte nulla è cambiato o poco. Galleria Umberto si è provveduto a restaurarla immediatamente, così come per altri palazzi monumentali, ma il resto della città continua a traballare, dai palazzi cadono ancora calcinacci. E’successo negli ultimi anni e continua ad accadere. Nella mattinata di ieri da un palazzo di Via Chiaia, dopo le forti piogge della notte, sono cadute alcune pietre. Va ricordato quanto Via Chiaia sia una strada di Napoli centralissima, colma di persone fin dalle prime luci del mattino. Durante la stessa giornata si sarebbero verificati piccoli crolli anche in altre zone della città. E’così un’altra tragedia è stata sfiorata, un modo di dire che a Napoli, ormai, comincia a essere di moda.
E intanto ancora non si è intervenuti su tutto il territorio.

Ora è chiaro che laddove i palazzi siano di responsabilità delle istituzioni locali, è un imperativo che questi siano messi in sicurezza. E’inimmaginabile pensare che da palazzi comunali o regionali cadano pietre, eppure è accaduto anche questo. La manutenzione, però, andrebbe estesa all’intera città, a tutti gli edifici e condomini per evitare che altre tragedie avvengano o siano sfiorate. Per un simile lavoro, però, oltre a ingenti risorse ci vorrebbe anche un’organizzazione capillare su tutto il territorio, che verifichi se tutti gli edifici della città rispettino alcuni parametri di sicurezza, come ad esempio non avere intonachi fatiscenti. Un’organizzazione del genere richiede la collaborazione di tutti, amministrazione e cittadini. Il Comune, infatti, potrebbe imporre controlli accurati a ogni condominio della città, richiedendo una certificazione con una scadenza, attraverso la quale si certifica che quel determinato edificio rispetti i requisiti basilari di stabilità. O si potrebbe scegliere di trovare un’altra soluzione. L’importante, però, è che s’inizi a intervenire, per la sicurezza di Napoli e dei suoi cittadini.

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