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Napoli, la storia si ripete. Cosa cambia rispetto ad un anno fa

Quasi un anno fa si faceva male Arkadiusz Milik. La sfortuna è venuta di nuovo a fare visita al bomber polacco, privando il Napoli di una delle sue armi più pericolose.

INFORTUNIO: LE SUPPOSIZIONI

Sono state fatte tante ipotesi per cercare di motivare questo grave infortunio. Inconsciamente un atleta, dopo la rottura di un crociato, tende a caricare di più sull’altro arto. Si tratta di un atteggiamento di autodifesa del proprio corpo ma che porta inevitabilmente affaticamento alla gamba sana. Potrebbe essere stato proprio questo il caso del numero 99 azzurro, sfociato poi nella rottura del crociato. Purtroppo, i due gravi infortuni a breve distanza del calciatore destano preoccupazione in tutto l’ambiente azzurro e i più pessimisti non escludono a priori una debolezza genetica dell’attaccante. Tantissimi ricorderanno le frequenti disgrazie di Giuseppe Rossi, ma c’è da dire che in questa situazione non ci sono elementi oggettivi per potersi pronunciare in una direzione del genere. Al momento si tratta soltanto di un’ipotesi catastrofica, sicuramente dettata dallo sconforto e dalla poca lucidità del momento. Maurizio Sarri invece dal canto suo ha sottolineato come il campo di sabato pomeriggio fosse veramente in pessime condizioni e situazioni del genere possono realmente rappresentare una minaccia per la salute dei calciatori.

COSA CAMBIA NEL NAPOLI

Il Napoli perde rispetto all’anno scorso un calciatore importante, ma non un titolare. Milik rappresentava sicuramente un’arma importantissima a gara in corsa e un ricambio di lusso per far rifiatare Mertens. La sensazione è che rispetto alla stagione passata il Napoli abbia già un’idea di come fronteggiare l’emergenza. Sono state ipotizzate diverse soluzioni tattiche proprio dal tecnico partenopeo: la più probabile prevede Callejon al centro e uno tra Giaccherini e Ounas in fascia.

Tante le critiche piovute sui social negli ultimi giorni per la poca previdenza della società che poteva tenere in rosa una terza punta. Ad oggi è facile giudicare e sparare sentenze, ma senza l’infortunio di Milik, quanti minuti avrebbe giocato il terzo attaccante? In qualsiasi squadra di fascia alta, in Campionato e in Europa, le prime punte a disposizione di un tecnico sono quasi sempre non più di due.  In virtù anche delle restrizioni numeriche delle liste UEFA, troppi giocatori nello stesso ruolo è praticamente impossibile farli convivere. Una domanda: Cosa si sarebbe detto di un Inter senza Icardi per infortunio? Di una società poco attenta o sfortunata? E della Juve senza Higuain?

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