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Nappi: «La Campania come esempio per il Mezzogiorno». Gabriele: «Nappi deve cambiare mestiere»

SI presenta oggi al Teatro Mercadante di Napoli, il  libro “Jobs (F)act. Contro la fabbrica delle regole inutili”, dell’Assessore al Lavoro, della Regione Campania, Severino Nappi. Avvocato e professore, Nappi, può essere considerata una persona da sempre attenta alle tematiche occupazionali. Così nel suo ultimo libro ha voluto parlare di quelle regole, che paralizzano l’occupazione. Secondo Nappi, infatti, la politica attuale non fa altro che bloccare totalmente lo sviluppo, impedendo che i sistemi d’assunzione, seguano meccanismi meritocratici. Assessore al Lavoro da quattro anni in Regione, crede che l’attuaele Giunta, sebbene non sia riuscita a risolvere il problema della disoccupazione, abbia iniziato a muovere i primi passi, verso quel lungo percorso, che deve essere intrapreso per uscire da questa crisi.

Abbiamo parlato con lui delle politiche messe in campo, in materia di lavoro, in questi ultimi quattro anni.

Come descrive gli ultimi quattro anni d’assessorato?

«Siamo partiti con un debito di diciotto miliardi, con il tasso di disoccupazione più alto d’Europa, lo sforamento del tetto di stabilità e, una crisi incredibile. Il primo impegno è stato costruire un piano del lavoro, nel quale la scommessa, è stata l’organizzazione del mercato del lavoro. Il secondo impegno è stato sostituire i percorsi di formazione astratta con un recupero di politiche, che coniugano la formazione in sinergia con le imprese, costruendo percorsi di competenza, come quelli costruiti per il mare, per le banche, per l’edilizia, l’ITC e per i distretti tecnologici».

Lei ha definito il progetto Garanzia Giovani, l’iniziativa a favore dell’occupazione giovanile messa in campo dall’Unione Europea, il fiore all’occhiello delle politiche rivolte alla formazione e alla conseguente assunzione, in Campania. Dall’apertura del bando circa 30.000 ragazzi hanno fatto domanda per partecipare e 5.000 imprese hanno dato la loro disponibilità a ospitare i giovani. Quali sono state le iniziative concrete?

«La Campania oggi fornisce: percorsi formativi per Garanzia Giovani in Italia in generale e, in Sicilia, gli armonizzatori in deroga alla Calabria, alla Liguria i percorsi di formazione del mare, a tutto il paese, i percorsi per l’aerospazio. Va ricordato l’incrocio tra scuola e mondo del lavoro, con i poli formativi, l’ITS, la costruzione di processi per i quali fin dalla scuola, s’inizia a costruire rapporti tra imprese e ragazzi. Abbiamo inserito il tema di recuperare il costo del lavoro, il credito d’imposta, i finanziamenti, abbiamo fatto misure per ridurre il costo dei lavorati, la legge sull’apprendistato, abbiamo fatto il microcredito, siamo una Regione in cui si prestano i soldi, senza interessi, secondo il potere cronologico di domanda, questi sono cambiamenti strutturali. Come si vede dai dati Istat del 2014 il tasso di crescita della Campania è come quello della Lombardia».

Qual è il bilancio che si sente di trarre?

«La politica può fare cose positive. Io non sono soddisfatto del risultato, la strada intrapresa è difficile. La Campania oggi ha una dignità in termini di politica del lavoro. Vorrei ricordare che nell’ottobre 2010 il Governo italiano ha presentato la Campania come esempio di politiche del mercato del lavoro, in una riunione a Roma. La Campania quindi è un esempio per il Mezzogiorno e anche per l’Italia».

Vincenzo De Luca, sindaco di Salerno e possibile candidato alle Regionali, in una dichiarazione l’ha criticata, dicendo che un cittadino ha il diritto di sapere cosa si è raggiunto negli ultimi quattro anni. L’ha, anche, definita un chierichetto educato, cosa risponde?

«Io penso che l’educazione sia un valore, se per alcuni politici l’educazione diventa un disvalore, bisogna preoccuparsi ancora di più per quello che intendono per politica».

Il report finale di Nappi, sebbene non sia positivo, presenta comunque timidi segnali di ripresa. Di tutt’altra opinione è l’ex Assessore al Lavoro, Corrado Gabriele, secondo il quale l’attuale giunta, non sarebbe in grado di sanare la situazione disastrosa della disoccupazione in Campania.

Cosa ha fatto secondo Lei questa Giunta in materia di lavoro?

«La disoccupazione in generale, quella femminile e giovanile in particolare, è cresciuta a dismisura negli ultimi anni. Se ci sono state politiche del lavoro, queste hanno solo peggiorato la situazione. Per la stabilizzazione dei precari, degli LSU, dei lavoratori delle società partecipate si registra ancora oggi un segno negativo, molte delle cose che sono state fatte per far uscire dalla precarietà tanti lavoratori, non hanno visto continuità, cinque anni sono passati invano».

Cosa si sente di dire all’Assessore Nappi?

«Senz’altro di cambiare mestiere e tornare a fare l’avvocato. So che il suo studio legale è tra i più quotati in città, credo che sia un ottimo avvocato. La politica forse e, in particolar modo l’amministrazione di un settore così delicato come quello della formazione e del lavoro, non è il suo mestiere. Mi sento di dirgli di lasciar perdere l’assessorato».

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