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NASCE A NAPOLI IL CENTRO DI RICERCA SCIENZA NUOVA

Nasce a Napoli il Centro di Ricerca Scienza Nuova che è stato presentato venerdi nella Biblioteca Pagliara dell’Università Suor Orsola Benincasa di Naimagepoli. Alla presenza del Rettore del Suor Orsola Lucio d’Alessandro, insieme con i tre presidi delle Facoltà di Giurisprudenza, Lettere e Scienze della Formazione, il manager didattico, Natascia Villani, e il coordinatore scientifico del progetto Scienza Nuova, Roberto Montanari. Ma soprattutto c’è stata la presentazione fatta da un relatore d’eccezione: Nao, un robot umanoide programmabile impiegato nel centro di Ricerca Scienza Nuova per studiare l’interazione uomo-macchina. La giornata di presentazione del progetto, ha previsto anche guidate ai living lab, con brevi simulazioni delle attività di ricerca e presentazione del Centro di produzione cross-mediale, con il produttore cinematografico de “La Grande Bellezza”, Nicola Giuliano.

La missione del Centro di Ricerca Scienza Nuova è quella di comprendere meglio, da un lato, le trasformazioni tecnologiche più rilevanti e i loro impatti sociali, e dall’altro di concorrere alla progettazione delle tecnologie con lo sguardo degli umanisti, cercando così di dare alle macchine che interagiscono con la vita di tutti i giorni ‘un volto più umano’ e più funzionale alle esigenze dell’uomo. “I fondamenti teorici del progetto – ha sottolineato il Rettore del Suor Orsola, Lucio d‘Alessandro – sono rintracciabili nella visione del programma di ‘ricerca’ del filosofo Giambattista Vico, secondo cui l’uomo conosce solo ciò che fa ed è la storia, e non la natura, ad essere il fondamento di una conoscenza realmente scientifica. In un’epoca in cui Napoli esprimeva una propensione all’innovazione così spiccata da avere probabilmente pochi eguali, Vico con la sua “Scienza Nuova” (la prima edizione è del 1725) tracciava le linee fondamentali di un programma di ricerca per cui l’uomo non è una mera entità biologica, ma l’esito delle sue azioni e relazioni sociali. Con questo Centro di Ricerca, la sfida è quella di rilanciare la visione vichiana nello scenario contemporaneo, accrescendo l’intervento delle scienze umane e sociali nei processi di progettazione e costruzione tecnologica, così come il nostro grado di consapevolezza sulle trasformazioni tecnologiche in atto. E Scienza Nuova, già rappresenta innanzitutto un esempio concreto di fondi europei ben spesi, perché i nuovi laboratori integrati sono venuti alla luce grazie ad un lungo lavoro di progettazione e ricerca finanziato dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca e dal Ministero dello Sviluppo Economico nell’ambito del Programma Operativo Nazionale “Ricerca e Competitività” 2007-2013,”. Un obiettivo sicuramente centrato in questo caso , come ha evidenzia lo stesso d’Alessandro, spiegando che “i Living Lab dell’Università Suor Orsola Benincasa, possono rappresentare dei driver fondamentali per lo sviluppo economico e sociale della Campania in settori nevralgici, come quello della valorizzazione del patrimonio artistico e culturale attraverso le nuove tecnologie”

La struttura del Centro di Ricerca Scienza Nuova, con le unità operative per la creazione d’impresa e la progettazione europea Il Centro di Ricerca, è un laboratorio integrato di saperi articolato in sei laboratori, chiamati living lab, per sottolinearne la vocazione alla sperimentazione e all’adattamento con i continui mutamenti della vita moderna, e due unità operative di supporto: Way-Out, il Centro di Ateneo per lo studio e la creazione di impresa, che si occupa dello sviluppo imprenditoriale all’interno dell’università, e UNISOB 2020 che, neanche tanto celando il riferimento al programma europeo Horizon 2020, intende promuovere la ricerca internazionale e collaborativa creando una rete sistemica che coinvolga saperi diversi e strutture accademiche, scientifiche e culturali diverse. Il primo living lab – Simula – si occupa del tema di modellazione e simulazione sociale, e del modo in cui visualizzare e rappresentare le informazioni in maniera efficace, con l’obiettivo di fornire servizi e supporti ad attori pubblici e privati, per la modellazione di fenomeni sociali e organizzativi complessi, per la simulazione delle loro evoluzioni e la raffigurazione degli esiti. Alcune delle tecnologie del Laboratorio Simula permettono peraltro l’osservazione empirica dell’interazione tra persone e le tecnologie o tra le persone e l’ambiente che le circonda, come ad esempio l’analisi dei movimenti oculari. Il secondo living lab, Ludolab, ha come finalità quella di promuovere e incoraggiare la progettazione di giocattoli e supporti educativi di carattere innovativo e rappresenta, quindi, un nuovo ponte tra la tradizione del giocattolo (soprattutto napoletano) ed il futuro. Ludolab è il luogo dove la secolare tradizione di ricerca del Suor Orsola nel campo dell’antropologia e delle scienze sociali, si sposa con le nuove competenze ingegneristiche e tecnologiche di cui l’Ateneo adesso, proprio grazie a Scienza Nuova, si avvale. E in un Ateneo che ha ormai una tradizione consolidata negli studi di comunicazione (con due corsi di laurea, cinque master, la prima Scuola di Giornalismo del Mezzogiorno e laneonata Scuola di Cinema e Televisione), il living lab Intrecci, rappresenta il nuovo grande Centro di Produzione audiovisiva cross-mediale, una struttura di avanguardia per la produzione, il montaggio e la post-produzione di materiali audiovisivi e radiofonici. Il centro si propone di fornire contenuti che si collochino pienamente nella prospettiva cross-mediale, ovvero nella possibilità di essere fruiti da media diversi. Il quarto dei living lab, denominato “Heritage 2.0”, si colloca in un altro settore di grande tradizione nella storia del Suor Orsola, quella dei beni culturali. Esistono già da tempo nell’Ateneo napoletano, laboratori di eccellenza che riguardano interventi di recupero e restauro di manufatti artistici e culturali di diversi materiali, ma Heritage 2.0 potenzia i laboratori con ulteriori tecnologie avanzate nella diagnostica e nel restauro. Explora è, invece, il living lab che si occupa di scienze sociali, in particolare dello sviluppo di metodologie qualitative e quantitative per la ricerca sociale e gli studi sul comportamento umano, e dispone dei più avanzati software per la ricerca sociale. Il sesto living lab, Bacone, consolida i legami tra le scienze umane e lo sviluppo tecnologico integrando le competenze tecnologiche su tematiche chiave per il mondo delle scienze umane, soprattutto quelle letterarie, come la semantica e l’analisi del contenuto. Bacone si occupa inoltre della digitalizzazione e dell’archiviazione del patrimonio letterario e artistico, mediante avanzate tecnologie di scanning tridimensionale e di catalogazione.

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