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NORBERTO GALLO:”SAREI UN FASCITA ED UN SESSISTA. VI RACCONTO LA MIA VERITA’.”

Premetto che della mia presunta espulsione dalla CGIL non ho al momento alcuna notizia diretta (come del resto dell’ apprestarsi di un ‘processo in contumacia’ nei miei confronti sono stato ‘informato’ in via ‘informale’) e che in attesa di notizie ufficiali, al momento quello che so lo leggo dai giornali.
A proposito. Colgo l’ occasione per chiarire che la scelta di finire sui giornali non l’ ho fatta io, ma qualcuno che pensava di utilizzare i meccanismi della comunicazione a mezzo velina risalenti a qualche decennio addietro e che aveva immaginato di sbattere il mostro in prima pagina per velocizzare e coprire una decisione un po’ campata per aria; dimostrando soltanto di essersi perso l’era della comunicazione digitale e dei social network.
E’ dai giornali che so che sarei un fascista (poi vedremo), ma so anche che tra i ‘capi di accusa’ ci sarebbe un mio conclamato sessismo testimoniato da un post infarcito di affermazioni ‘pecorecce’ su alcune donne, in particolare sulla Boschi.
Ora, in attesa come Josef K. di capire qualcosa di più in generale, sulla specifica questione del mio presunto sessismo un po’ mi incazzo (incazzo, non offendo). Perché mi è capitato di trovare su qualche profilo di Facebook (commentato alacremente da un bel po’ di quelli che mi avevano votato contro durante la regolare elezione del segretario che, ahi loro, ho vinto, guarda la combinazione) la presunta prova provata di quanto sopra, il famoso post su Facebook riesumato e riproposto ai commenti.
Senonché il post in questione, riproposto con un bello screenshot scattato almeno un anno e mezzo fa (c’è il vecchio avatar cambiato a gennaio del 2016), apre inquietanti scenari. A parte l’ evidente passione per il mio profilo cominciata anni addietro (i giornalisti, per brevità, chiamano questa cosa ‘dossieraggio’), a parte il tentativo di costruire il ‘mostro’ provando a dipingerne la personalità come quella di un ‘carrettiere’ (termine utilizzato da qualche compagno che evidentemente stima poco i carrettieri), la rilettura del post in questione dimostra che chi ha tentato di usarlo contro di me ha quantomeno qualche serio problema di interpretazione del testo (colpa della scuola, certamente).
Il post risale al 22 febbraio 2014, il giorno dopo il giuramento del governo Renzi. E’ la riproposizione della foto in cui firma il neo Ministro Boschi (tormentone del giorno). La Ministra (bella) è vestita con un pantalone aderente, tanto da suscitare in rete diffusi commenti sessisti e il gossip sulla sua presunta relazione con il neo Premier. Senonché stavolta, in barba ai teoremi sul “corpo delle donne” circolati per anni a proposito delle Ministre di centrodestra (con annesse affermazioni ipersessiste), molti di quelli che avevano bollato come ‘zoccole’ le varie Carfagna, Minetti o Brambilla che fossero, difendevano il diritto della Boschi a far l’ uso che volesse del proprio corpo.
Il mio post diceva “La Boschi Ministro è sospettata di essere l’amante di Matteo Renzi e non disdegna di mostrare interessanti aderenze. Una donna vera, mica come quelle zoccole della Minetti, della Carfagna o della Brambilla…”.
Non è che ci volesse molto per capire l’ iperbole che denunciava il vizietto (maschilista più che genericamente sessista) di usare la sessualità come clava nei confronti delle donne, ma solo per quelle della parte avversa .
Ora, posso accettare che qualche animo semplice possa aver equivocato, posso anche capire che far girare la voce di presunto sessismo possa apparire credibile per chi non ha letto, ma non riesco davvero a credere che si siano potute svolgere riunioni fiume di alti dirigenti che fissano la foto del post, si sussurrano scandalizzati il termine ‘zoccola’, leggono, rileggono e non riescono a capire di cosa realmente si parli.
Onestamente, un po’ mi farebbe impressione…

NORBERTO GALLO

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