Cultura

“OUT OF YOUR OWN”.:LA PERSONALE DI BERRUTI INCENTRATA SUL RAPPORTO TRA UN BAMBINO E LA PROPRIA OMBRA, IN ESPOSIZIONE A NAPOLI

Si chiama “Out of your own”, la personale di Valerio Berruti, a cura di Maria Savarese, in scena questo sabato 16 dicembre,  Al Blu di Prussia di Napoli, lo spazio multidisciplinare di Giuseppe Mannajuolo diretto da Mario Pellegrino.  Si vedrà in scena un’imponente installazione composta da 14 grandi arazzi (affreschi su juta) che esplora il tema dell’infanzia, fonte di ispirazione inesauribile per l’artista piemontese e completa il ciclo Paradise Lost incentrato sull’interazione tra un bambino e la propria ombra, tema su cui l’indagine di Berruti consegue  da oltre due anni. La scoperta della propria proiezione è una delle rivelazioni più sorprendenti per un essere umano. Il piccolo protagonista delle opere di Berruti gioca con la sua ombra, ne scopre il lato misterioso, non teme  la paura ma anzi  la supera con leggerezza. L’artista analizza ed espone  la metafora dell’atteggiamento che dovremmo continuare ad assumere con il nostro lato più oscuro, quello della solitudine. Oltre gli arazzi , eseguiti inoltre con la tecnica dell’affresco su juta,  il cinema della galleria ospiterà una retrospettiva dedicata ai lavori animati dell’artista sempre molto attento all’aspetto musicale dei suoi video. Berruti spiega a tal proposito che: “È molto importante per me scegliere una colonna sonora per le mie video animazioni  e ho avuto la fortuna di ricevere musiche scritte da autori che stimo profondamente. Penso a Francis Lai, premio Oscar per la colonna sonora del film Love Story, che ha composto per me il meraviglioso tema della videoanimazione E più non dimandare. Tre anni più tardi, mentre lavoravo a La figlia di Isacco per la Biennale di Venezia, non smettevo di ascoltare Paolo Conte. È stato spontaneo, quindi, chiedergli di collaborare ad un’installazione che, a mio avviso, è stata fortemente influenzata dalla sua musica nel momento esatto in cui la stavo creando. La stessa cosa è avvenuta con Ryuichi Sakamoto mentre lavoravo su Kizuna. Senza la sua musica l’opera non sarebbe stata completa, avrebbe avuto un’anima immobile.”

In occasione della personale sarà pubblicato il catalogo “Out of your own” edito da Artstudiopaparo con le fotografie di Mario Pellegrino che documentano, attraverso un reportage artistico, la genesi della mostra, visitabile fino al 20 gennaio 2018.

 

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