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PARIOTA.” VI PARLO DEI 40ENNI A TINTE FOSCHE. MA HA RAGIONE IL SOCIOLOGO CREPET CHE PENSA CHE SIANO TROPPO COCCOLATI?”

Viziati e apatici, eterni adolescenti coccolati dai propri genitori: sono i tratti distintivi dei 40enni italiani secondo Paolo Crepet, noto psichiatra, sociologo e scrittore. Fatte le dovute eccezioni si sarebbe formata una generazione tendenzialmente pigra, che alle responsabilità preferisce la vita comoda del divano di casa di mamma e papà. Per non parlare delle relazioni sentimentali; convinta dalla rivoluzione digitale che tutto debba essere agevole e istantaneo, avrebbe smarrito il significato di pazienza e riflessione quali capisaldi per durature relazioni di coppia. Insomma un quadro a tinte fosche di un segmento che dovrebbe costituire l’elemento propulsivo di una società. E che invece – lungi da aprirsi a cose nuove – impronterebbe la propria esistenza ad un rigido mantenimento dello status quo. Giudizi troppo severi? Credo siano in larga parte condivisibili. Solo che – con tutto il rispetto all’autorevolezza di Crepet – ascrivere alla cultura digitale comportamenti idonei a far deflagrare i rapporti sentimentali mi sembra un po’ forte. O no?

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