Officina delle idee

Perché tanto accanimento contro i poveri?

Caro direttore,
in riferimento al suo “Dito nell’occhio”, Rovistatori di tutto il mondo unitevi, mi consenta questa riflessione:

De Magistris emulo dello sceriffo di Salerno De Luca, non improbabile prossimo presidente della regione Campania.. Qui a Napoli la volontà di fare pulizia in una città, comunque la pensiamo, sporca come sporche sono sempre le metropoli chi più chi meno, cozza con le responsabilità storiche della politica municipale e proprio da questa assise comunale non può venire una risposta seria in quanto essa è la prima colpevole. Giusto eliminare quello squallore da posti come Corso e Piazza Garibaldi e stradine annesse ma, mi chiedo, ed io lo ricordo bene, da quanti anni sono presenti questi mercatini fatiscenti, maleodoranti, ingombranti? Nessuno né ieri né l’altro ieri, salvo sporadici blitz accompagnati dalle telecamere, si è mai preso la briga di fare piazza pulita (è proprio il caso di dire). Quante auto della municipale passano ogni giorno per quelle vie? O tutti ciechi o tutti tira a campare. Ora che la destra retriva da più parti cavalca la crociata antirom e antistranieri per scaricare demagogicamente lo sprofondo del bel Paese, ecco che avendo sentore di iniziative analoghe anche a Napoli il nostro sindaco pensa bene di cominciare la sua campagna elettorale a partire dalla conquista dei benpensanti o comunque di chi, commercianti e cittadini della zona, effettivamente ha molteplici disagi. Ripeto, bastava, ieri come oggi, una semplice operazione quotidiana di polizia urbana mentre in questo caso sembra riproporsi il solito attacco ai più deboli, quelli che comunque non hanno voce in capitolo e neppure votano tanto per essere maliziosi… Le multe per quelli che rovistano nei contenitori sono addirittura grottesche e ingolferanno ancora di più gli uffici preposti a riscuotere somme che mai saranno pagate per il semplice fatto che chi scava tra i rifiuti è nullatenente. Ed allora siamo alla demagogia pura. Tra chi rovista non c’è solo il “rivenditore di monnezza”, ma anche e sopratutto il “povero povero”, quello che io stesso, dalla mia finestra sul cortile, vedo recarsi a chiusura di un mercatino rionale e scavare tra gli scarti una mela marcia o una foglia di insalata bucata dagli afidi. Non mi meraviglierei se un giorno la povertà potesse diventare oggetto di reato. Così come si potrebbero togliere dalle strade gli storpi e i mendicanti perché (per chi non ha problemi di VIVERE) non è un bel vedere… E’ già successo negli anni più bui della nostra storia. Già, gli anni più bui… E se fossero proprio questi gli anni più bui? In effetti pure le carceri sono piene di poveri cristi mentre i veri ladri sono altrove, quasi sempre quelli che poi o legiferano o vengono additati a modello di questa iniqua società del fu benessere. Caro De Magistris, potevi fare una cosa buona solo togliendo dalle strade lo scempio illegale che da decenni nessuno ha mai pensato di eliminare. Ti sei di fatto accanito sui poveri e non su quelli che hanno per esempio le licenze facili per occupare marciapiedi e spazi destinati alla viabilità sol perché attirano l’occhio benevole del turista e portano un po’ di soldi nelle casse comunali. I poveri si sa non producono nulla se non altra povertà…

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