Cultura

Principio Attivo Teatro in scena con: L’Opera Nazionale Combattenti presenta I giganti della montagna atto III

Il prossimo appuntamento della Stagione Mutaverso Teatro, diretta da Vincenzo Albano di Erre Teatro, che si tiene all’Auditorium del Centro Sociale (Via R. Cantarella 22, quartiere Pastena), venerdì 18 gennaio alle ore 21, porta in scena un lavoro della compagnia leccese Principio Attivo Teatro, vincitrice di numerosi premi e che lavora a livello internazionale. Lo spettacolo è “L’Opera Nazionale Combattenti presenta I giganti della montagna atto III“, che vedrà sul palco Leone Marco Bartolo, Dario Cadei, Carla Guido, Otto Marco Mercante, Cristina Mileti, Giuseppe Semeraro, drammaturgia di Valentina Diana e regia di Giuseppe Semeraro; bande sonore e musiche di Leone Marco Bartolo, voce fuori campo di Sivia Lodi; scene e trucco di Bianca Maria Sitzia. “Il nostro spettacolo è ispirato a I giganti della montagna, in particolare a quell’ultimo atto che non fu scritto, i cui appunti sono stati dettati dallo stesso Pirandello al figlio Stefano” spiega il regista. “La nostra idea è di lavorare intorno a questo finale incompiuto e di svilupparlo attraverso una compagnia di anziani o variamente disadattati, fuori dal tempo, fuori tempo, in qualche modo anacronistici, di un anacronismo che non è collocabile nel tempo cronologico, ma che piuttosto rappresenta l’estraneità alla modernità, alla contemporaneità. Una compagnia che non è al passo con i tempi, che non si è né integrata né collocata. La compagnia si presenta con il nome Opera Nazionale Combattenti, un nome che rimanda a una legione dismessa di una qualche guerra patria ormai finita e dimenticata, un gruppo di ex combattenti fuori contesto, inutili e disonorati, a cui nessun rispetto è più riservato. L’opera teatrale dal teatro nel teatro pirandelliano ambisce ironicamente a fare teatro per il teatro, l’arte per l’arte. Come se questi desolati attori volessero assumersi l’infausto compito di fare un massaggio cardiaco al teatro morente. Quando l’ironia ha la lama affilata basta un niente a toccare la tragedia”.

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