Cultura

Quelle leggende che non passeranno mai: imparare tutto sulla moda grazie al vocabolario couture di Coco Chanel

La forza si ottiene con i fallimenti, non con i propri successi e Coco Gabrielle Chanel lo ha dimostrato per tutta la sua vita. Anche prima di  essere conosciuta con il soprannome di “Coco”. Fin da quando è nata, esattamente il 19 agosto di 136 anni fa a Saumur, nella Loira, ha saputo che la sua vita non sarebbe stata affatto facile. Cresciuta con le suore, in un orfanotrofio, è qui che nasce la passione per il bianco e nero, colori predominanti negli abiti delle suore. Poi, inizia a lavorare come commessa a 18 anni, a 26 inizia a realizzare cappelli di paglia, a 27 apre la sua boutique al 31 di Rue de Cambon, a 43 anni lancia la “petite robe noire“, il vestitino nero che qualsiasi donna deve avere nel suo armadio. Senza mai farsi prendere dallo sconforto, la stilista, si è rimboccata le maniche e ha voltato pagina, ricominciando d’accapo. Come quando è scoppiata la Seconda Guerra Mondiale, e invece di chiudere i suoi negozi, ha iniziato a utilizzare tessuti resistenti come il denim per capi pratici, perchè le donne si dovevano dare da fare con i mariti in guerra. Non si è persa d’animo nemmeno quando ha perso quello che poi definirà l’unico suo vero grande amore, Boy Chapel. E, proprio a lui Karl Lagerfeld ha dedicato la celebre borsa, che “ogni fidanzato dovrebbe regalare!”. Insomma, l’eredità di Chanel continua a vivere sulle passerelle della Maison che ha reso celebre col suo nome.  Ci sono stili e donne che non si dimenticano, che non passano, che restano nel tempo. Ci sono capi indissolubilmente protagonisti dei nostri sogni, dei nostri desideri, simboli di ciò che una donna davvero elegante dovrebbe indossare, sempre.  Lei che, in 8 capi e accessori incredibili, ha scritto una storia indimenticabile che dura anche oggi. Perché come diceva Coco, la moda passa, lo stile resta.

  • La borsa Chanel 2.55:

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Chanel si è ispirata alle sacche che usavano i militari, niente di più pratico. Creata nel 1955, doveva essere sì elegante, ma anche comoda (come vuole la tradizione della doppia C). E così mise insieme una morbidissima pelle di agnello matelassé, una catenella dorata e una forma capiente, ma portabile. La Chanel 2.55, tra le borse più desiderate di tutti i tempi, era stata creata. Poi, solo successivamente, Karl Lagerfeld aggiunse il logo della doppia C alla chiusura.

  • La Camelia:

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Un fiore sui cappelli, come spilla, tra i capelli. Questo e molto altro è stata la camelia per Chanel, fino a diventarne un simbolo di riconoscibilità assoluta. Delicato, femminile, ma con un certo carattere. Coco adorava la camelia bianca, perché? Sul tubino nero faceva (e fa) una figura incredibile.

Le perle: 

  • Il tubino nero: 

 

 

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