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RENZI A NAPOLI: TRA SCONTRI E PROTESTE, AL VIA LA BONIFICA DI BAGNOLI

«Non date ascolto alle ricostruzioni farlocche: a Bagnoli non c’è nessuna cementificazione. Bonifichiamo le terre, bonifichiamo il mare: stiamo procedendo alla più grande opera di recupero ambientale della storia italiana. Vale più di dieci abbattimenti di ecomostri. Con buona pace delle polemiche di chi per anni non ha mosso un dito. Noi siamo quelli che messi davanti alle responsabilità, non ci prendiamo paura. Abbiamo promesso di sbloccare l’Italia. E lo faremo, con umiltà e coraggio».

Sono le parole che il premier Matteo Renzi ha pronunciato oggi a Napoli, nella sede de Il Mattino dove ha partecipato a un forum. Nella città della Campania non sono mancate le polemiche, tra chi si è mascherato da pulcinella e chi si è portato un pupazzo gigante di Pinocchio, che si intuisce benissimo a chi facesse riferimento. L’immenso corteo, che ha attraversato buona parte di Napoli, si è reso protagonista di scontri con la polizia, che hanno portato ad una quindicina di agenti feriti, lanci di sassi, fumogeni e lacrimogeni per sedare quella che si è poi trasformata in una rivolta.

«Possono insultare, minacciare, tirare sassi e lacrimogeni. Noi siamo più forti delle minacce e più decisi dei loro insulti. Abbiamo promesso che il Paese lo sblocchiamo e lavoriamo per questo» ha detto infatti Renzi, commentando proprio ciò che stava accadendo in quelle ore per le strade della città.

Secondo il piano annunciato da Renzi, che prevede 272 milioni di euro per rilanciare l’area di Bagnoli – i soldi che occorrono a quell’area «per tornare in mano ai napoletani, a Napoli per essere capitale del Mezzogiorno e all’Italia di essere una nazione degna del futuro», come egli stesso ha detto – la riqualificazione avverrà entro il 2019. Già quest’anno dovrebbero partire i lavori di bonifica, per terminare i quali occorreranno almeno 36 mesi.

Ma la prova di Bagnoli è cruciale per il primo ministro. In tanti, anzi si potrebbe dire l’intero Mezzogiorno (e forse persino qualcuno al di là di Roma) si attendono qualcosa da quest’ex Italsider. Ci si attende una riqualificazione ambientale che sia anche industriale, si attendono nuovi posti di lavoro, e soprattutto si attende un progetto che funzioni. Da circa un ventennio Napoli e la Campania attendono che Bagnoli diventi protagonista di un disegno che ridia giustizia a tutta la zona, e proposta dopo proposta, fino ad ora sembra che ogni nuova iniziativa fosse destinata al fallimento. Ora, con nuovi fondi e nuove promesse, siamo tutti speranzosi. Ma le speranze non vanno tradite.

 

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