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RIFIUTI NOCIVI NEL SANNIO, LA COMMISSIONE EUROPEA RISPONDE A PEDICINI DEL M5S

La Commissione europea ha risposto all’interrogazione presentata, a marzo scorso, da Piernicola Pedicini, come primo firmatario, e da altri sei portavoce eurodeputati del Movimento Cinque Stelle.

L’organismo di Bruxelles, ha fatto sapere che “non è a conoscenza della situazione descritta nell’interrogazione dei parlamentari del M5s e che chiederà alle competenti autorità italiane ulteriori informazioni sulle misure adottate per conformarsi all’obbligo di prevenire danni alla salute dei cittadini e all’ambiente
stabilito dalla direttiva 2008/98/Ce relativa ai rifiuti”
.

La vicenda, resa nota a novembre 2014, riguarda le operazioni di scavo effettuate dal personale del Nucleo investigativo del Corpo Forestale dello Stato nei tre comuni del Sannio. Gli scavi portarono alla luce numerosi fusti, molto probabilmente tossici, sepolti tra i tre e i dieci metri di profondità. Vari fusti erano seriamente danneggiati, con conseguente fuoriuscita dei materiali
in essi contenuti. Su alcuni contenitori era presente l’etichettatura con la
scritta “genklene”, ovvero la denominazione più conosciuta del tricloroetano, sostanza nociva bandita dal commercio dal Protocollo di Montreal del 1996. Da evidenziare che il luogo del ritrovamento è interessato da una falda acquifera ed è collocato in un’area dove la gran parte dei terreni è coltivata.

Nelle prossime settimane, così come avviene sempre in questi casi, dovrebbero arrivare le informazioni che la Commissione europea ha chiesto alle autorità italiane e, molto probabilmente, sarà possibile capire con esattezza qual è la situazione attuale rispetto ai problemi ambientali e alla tutela della salute pubblica.

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