Cultura

ROBERTO SAVIANO: “VIVA L’INFORMAZIONE LENTA E DETTAGLIATA DELLA RIVISTA SCOMODO”

Il giornale si chiama Scomodo ed è pensato creato e realizzato da un gruppo di ragazzi romani. All’inizio si sono riuniti in una settantina, hanno discusso e individuato che cosa avrebbero voluto leggere e subito hanno deciso: il loro giornale l’avrebbero scritto su misura, sarebbe stato indipendente, “scomodo” e soprattutto, sarebbe stato di carta, modello alternativo e controcorrente ai tempi del web; un prodotto del tutto diverso rispetto all’informazione abituale in cui i giovani non si riconoscono. Lo scopo del giornale è di fare un’informazione lenta, critica e indipendente ed è proprio per questo che il giornale ha colpito Roberto Saviano.

“Mi ha incuriosito, appassionato, non credevo fosse possibile. L’informazione lenta è la base di tutto. Nel mondo delle news, veloci, 24 ore su 24, lento sembra noioso, di chi arriva dopo, con prudenza. Questo vuol dire invece approfondire, non rischiare di dire una cazzata, che è invece la logica dei click” ha dichiarato lo scrittore.

La novità di Scomodo riguarda sopratutto il lato morale e il suo principio, in un’era in cui a prevalere sono i post scritti su internet o le piattaforme di blogging. La rivista è arrivata a distribuire gratuitamente una media al mese di 7 mila copie, arrivando fino a 10 mila, nelle università, biblioteche, punti di aggregazione e bar di Roma.

“Siamo una generazione di ragazzi nati con il telefono in mano. Abbiamo pensato al cartaceo proprio per la mancanza di immediatezza, che per noi è un pregio. Facciamo riunioni redazionali di sei ore. Siamo partiti da un gruppo ristretto di ragazzi che è cresciuto a dismisura fino ad arrivare a 100 redattori. Vogliamo dare un valore strettamente politico e sociale al giornalismo. L’informazione di approfondimento è anche formazione. Non è solo per andare controtendenza” raccontano i redattori.

Saviano ha incoraggiato la redazione, elogiato la professionalità , la grafica, chiesto ai ragazzi se in loro c’e’ il desiderio di diventare giornalisti, raccontato la propria esperienza, ma soprattutto ha fatto presente di non aver “mai scisso la parola dall’impegno” in quanto  è il contenuto l’unica cosa che conta.

Se la nuova politica di Silvio Berlusconi, come dice Saviano:“parla ai vecchi agli anziani, il lavoro dei ragazzi di ‘Scomodo’, dismette la lotta tra generazioni e spezza questi perimetrie e questo mi piace perchè mi sembra gravido di speranze, non solo per l’idea ma perché ci stanno riuscendo”

Martina Fiorentino

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