Cultura

Rosso Immaginario: storie dall’antica Grecia lette attraverso le figure rosse dipinte sui crateri di Caudium

Talvolta può accadere che una domenica d’agosto o di settembre non si abbia voglia di andare a mare, oppure che le condizioni metereologiche  non lo consentano. Potrebbe venirvi la voglia di scoprire qualcosa di diverso, un angolo particolare della nostra regione, lontano dalla costa affollata. In questo caso vi consigliamo di non perdervi una mostra molto particolare che potete vedere a Montesarchio, che rimarrà aperta fino alla fine di settembre.

L’interessante mostra allestita presso il Museo Archeologico di Montesarchio, a Benevento, intitolata “Rosso Immaginario – Il racconto dei vasi di Caudium”  ha il pregio di unire antichi reperti storici, i crateri ritrovati nell’antica Caudium, l’attuale Montesarchio, e avanzatissime tecnologie. I crateri, vasi di terracotta utilizzati per miscelare acqua e vino, venivano lasciati nelle tombe accanto ai defunti, per arrecargli conforto. Su ogni cratere, nei toni del rosso, da cui il titolo della mostra, erano dipinte varie figure che rappresentavano eroi mitologici o Dei della tradizione ellenica.

Il percorso inizia con la visione di alcuni filmati introduttivi che illustrano la storia dei vari insediamenti urbani che vi erano intorno alla valle caudina in epoca preromana e il ritrovamento delle varie necropoli.

Si prosegue poi attraversando il corridoio che conduce alle celle del carcere borbonico del Castello di Montesarchio, dislocate su due piani. In ogni cella i visitatori trovano una installazione differente, e attraverso  delle videoproiezioni effettuate direttamente sui crateri, le figurine rosse dipinte sui vasi, datati intorno al V-IV secolo a.C., narrano storie, svelano misteri.

La voce fuori campo del bravissimo Lello Giulivo accompagna i visitatori con racconti coinvolgenti, integrando la narrazione più strettamente collegata alle figure dipinte, con altri episodi determinanti per la comprensione dell’intero racconto. Così, di volta in volta, si potrà udire del dolore di Elettra sulla tomba del padre Agamennone, della partenza di Trittolemo sul carro alato per donare il grano all’umanità, del ritorno all’Olimpo di Efesto, il fabbro che forgiò le armi di Achille.

L’intero percorso della mostra rappresenta dunque un salto nel passato con l’ausilio di tecnologie futuristiche, e riesce a decodificare i disegni di ogni vaso con giochi d’ombra e di animazione rendendone la lettura interessante e comprensibile, mostrando il valore di questi reperti alle persone di ogni età, indipendentemente da quanto esse siano avvezze alla visita di un museo.

La mostra è visitabile gratuitamente tutti i giorni  tranne il lunedì fino al 30 settembre presso il Museo Archeologico Nazionale del Sannio Caudino, dove sono esposti anche molti altri reperti interessanti rinvenuti nella valle. Per gli orari ed altre informazioni è possibile visitare il sito

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