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SCALA (SEL): “IL NUOVO SEGRETARIO DI SEL, DEVE ESSERE UN UMILE SERVITORE DELLA VIGNA, DOVE ZAPPARE E ZAPPARE TANTO. A LIVELLO NAZIONALE, NON ESISTONO LE CONDIZIONI PER UN RIAVVICINAMENTO CON IL PD”

“Salvatore Vozza, ha avuto un grande coraggio, il coraggio di dire no ad una alleanza ibrida, una alleanza che teneva dentro tutto e tutti, una alleanza che ha portato ad eleggere una persona che non poteva essere eletta, vale a dire Vincenzo De Luca“. Così si è espresso Tonino Scala, esponente di punta di Sel in Campania, sull’operato del segretario uscente, Salvatore Vozza, dimessosi lo scorso dicembre dalla carica di segretario regionale del partito. Scala, ex consigliere regionale, editorialista, giornalista, scrittore pluripremiato e candidato alle scorse elezioni regionali proprio tra le fila di Sel, secondo i rumors è il candidato numero uno, assieme a Giancarlo Giordano, per la sostituzione di Vozza. Ricordiamo, a questo proposito, che il 9 gennaio, l’assemblea regionale di Sinistra, Ecologia e Libertà, eleggerà il nuovo segretario regionale.

Ancora oggi – ha proseguito Scala attaccando il governo regionale – , siamo costretti ad assistere ad uno spettacolo indecente. A reggere De Luca è la magistratura, prima che gli elettori. Abbiamo utilizzato come centrosinistra, appena avuta l’occasione, lo stesso metro utilizzato dal centrodestra negli ultimi venti anni. Salvatore Vozza, a questo proposito, ha avuto il coraggio di non accomodarsi. Il governo per il governo serve a ben poco. La Campania non può essere retta con la spada di Damocle della magistratura che pende sulla testa di ognuno di noi. Nei prossimi giorni la suprema Corte deciderà se De Luca potrà essere o meno ancora il governatore della regione Campania. Ritengo invece che a decidere dovevano essere solo ed esclusivamente i cittadini. Cittadini traditi da un’alleanza scellerata, voluta da De Luca, per accaparrarsi il governo della regione. Sono trascorsi solo sette mesi dalla sua elezione a governatore, ma questa famosa inversione di tendenza, tanto evocata, non si è vista. Possiamo invece affermare, senza ombra di dubbio, che c’è stata ed esiste tuttora, una sorta di prosecutio con l’operato della giunta precedente. La Campania ha bisogno di altro. Per questo motivo ringrazio Salvatore Vozza, che ha voluto rimettersi in gioco, cercando di far capire ai cittadini campani ciò che stava accadendo. E’ normale poi, che i cittadini in democrazia, abbiano sempre ragione. Ci tengo a precisare però, che quando si perde, non sempre si ha torto”.

Quale deve essere, dunque, il profilo del nuovo segretario di Sel? A questo proposito, Scala, non ha avuto dubbi.

“Il profilo del nuovo segretario regionale, deve corrispondere ad una persona che abbia tanta voglia di lavorare. Oggi più che mai, c’è la necessità di costruire una sinistra in Italia e più che mai in Campania, dove ci sono le mille contraddizioni, amplificate, di un paese che non è alla frutta o all’amaro, ma di un paese dove c’è bisogno di un grande lavoro. C’è bisogno di una grande costruzione sui territori, èperchè il partito deve tenere conto dei nuovi strumenti moderni, e mi riferisco al web ed ai social. C’è bisogno di un partito in carne ed ossa. I partiti di oggi, portano un uomo solo al comando. C’è bisogno invece di tenere insieme le due cose e tentare di essere presente sulle vertenze, stare vicino ai territori e tenere conto delle loro esigenze, diventando per loro un punto di riferimento, così come lo era una volta, nella storia e nella tradizione della sinistra. Nel momento in cui è venuto a mancare questo, è venuto a mancare la sinistra. Il nuovo segretario regionale, dovrà fare un grande lavoro, per provare a tenere insieme quello che c’è, provando al contempo a costruire, “pere catapere”, come si suol dire a Napoli, passo dopo passo, una sinistra in grado di governare questo paese. Ritengo infatti che ci sia lo spazio ed esistano le condizioni per governare finalmente. Bisogna uscire dalle vecchie logiche di un ceto politico che ha portato allo sfascio la grande storia della sinistra italiana e meridionale. per tentare di ricostruirla. Per fare ciò, bisogna partire dal Sud e dal Mezzogiorno,  che come sottolineato dallo stesso Mattarella nel discorso di fine anno, è fondamentale per il rilancio e lo sviluppo dell’Italia. Un Sud, che continua a pagare dazio nei confronti del Nord e che continua a sudare da troppi anni”.

A livello nazionale, come è noto, Sel è all’opposizione del governo Renzi. E’ possibile immaginare un riavvicinamento tra il partito guidato da Nichi Vendola ed il PD a guida Renzi? Anche su questo punto, Scala è sembrato avere pochi dubbi.

Allo stato attuale delle cose, credo che non esistano proprio le condizioni per un possibile riavvicinamento – ha sentenziato Scala – . Parliamo di due entità che vivono in due mondi diversi. Io ritengo invece, che bisogna dialogare con quel popolo, il popolo del PD. Sogno un governo di sinistra, ma sono consapevole che la sinistra da sola non può governare questo paese. Auspico quindi che il centrosinistra possa essere ricostituito, anche se questo non dipende da Sel. Questo dipende esclusivamente dal PD, che sta facendo scelte di altra natura. Un partito ricco di contraddizioni, un partito che pensa di vincere solo ed esclusivamente per vincere, per poi continuare sull’operato dei predecessori, ed a questo proposito, la Campania è un esempio evidente. Quando si dialoga in Campania con i cosentiniani, quando a livello nazionale si dialoga con Verdini, quando si costruisce un disegno di legge(il Jobs act) che distrugge il lavoro, è normale che non ci sono le condizioni oggettive per potersi sedere ed intavolare qualsiasi tipo di discorso. Mi auguro invece che ci siano le condizioni per provare a dare uno scossone a questo Partito Democratico, dialogando con quella base che continua a credere in un PD di sinistra, nonostante una vera e propria mutazione genetica operata dallo stesso PD, rispetto alla propria storia passata. L’ambizione invece della sinistra italiana, è quella di provare a ritornare a parlare a quel popolo che oggi è disorientato, perchè non riesce a trovare interlocutori valida e che si accontenta di non andare a votare. Questa è la più grande partita: provare a costruire un partito a sinistra che sia in grado di portare al voto quei tanti milioni di cittadini che non vanno a votare per le ragioni di cui parlavo poc’anzi. Bisogna lavorare in questo senso ed il segretario di un partito della sinistra, in una regione come la Campania, deve essere un umile servitore in questa vigna, dove zappare e zappare tanto“.

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