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Scontro nella maggioranza dopo la partecipazione di Vladimir Luxuria al programma ‘Alla Lavagna!’ su Rai 3.

Dopo una serie di rinvii della puntata di cui l’ex parlamentare si era lamentata più volte, si è deciso di trasmetterla il 20 Gennaio alle 22.25, invece che nella fascia delle 20. 

L’attrice ha risposto alle singole domande dei bambini spiegando la sua scelta di diventare una donna. “Io sono nato maschietto, ma non mi sentivo così”, ha detto. “Io sentivo di essere una bambina. Mi piaceva giocare con le bambole. Tutte le volte che mi guardavo allo specchio avevo un’immagine diversa da quello che ero. Stavo diventando un bambino molto triste. E a un certo punto ho fatto una scelta: questa principessa che sta dentro di me dovevo liberarla. Quindi ho deciso di confessarmi a tutti, qualcuno mi ha capito e qualcuno anche no. Oggi sento di essere una persona più equilibrata. Ma soprattutto libera. Quando ho sentito che non le piaceva il suo corpo?”, è stata un’altra delle domande dei ragazzi. “Quando mi guardavo alla specchio”, ha risposto Luxuria, “e mi aspettavo che nascessero le tette, invece mi spuntavano i baffi. Secondo me non si diventa così, non è una scelta, si nasce così e io mi sono sempre sentita così”. 

A chiedere l’intervento della vigilanza Rai per l’accaduto, ci ha subito pensato il senatore Simone Pillon della Lega, vice presidente Commissione parlamentare per l’infanzia e l’adolescenza. “È inaccettabile dare lezioni di gender a una classe di bambini. Vladimir Luxuria vada a raccontare le ‘favole dell’uccello’ da qualche altra parte, sicuramente non a una scuola con ragazzini minorenni, davanti alle telecamere Rai. Si è trattato di una vergognosa forma di indottrinamento. Questo non può lasciarci indifferenti: presenteremo un’interrogazione in Commissione vigilanza Rai”. È intervenuto ribattendo Vincenzo Spadafora (M5S), sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega alle Pari Opportunità, che ha riferito che “l’unica cosa che trovo a dir poco surreale è continuare ad avere atteggiamenti omofobi e culturalmente regrediti, che non tengono conto della realtà e del rispetto dei diritti di tutti. Penso che la Rai abbia fatto molto bene e che occasioni del genere vadano sostenute”.

Un’ulteriore polemica che continua a mettere l’accento sulle differenze tra queste due forze politiche, che su molte questioni appaiono sempre più distanti. 

Chi ha parlato di “indottrinamento vergognoso” come la Lega o anche Fratelli d’Italia che si è detto offeso dal servizio pubblico offerto dalla Rai in questa occasione, ha dimostrato tutta la sua arretratezza, di non stare al passo coi tempi e di strumentalizzare situazioni  contribuendo così  solo a creare odio tra le persone. 

Ferdinando Nardone 

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