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SETTANTESIMO ANNIVERSARIO DELLA DICHIARAZIONE DEI DIRITTI UMANI

António Guterres,  Segretario Generale delle Nazioni Unite,  ha rivolto al parlamento dell’UE in occasione del settantesimo anniversario della Dichiarazione universale dei diritti umani, nel quadro della settimana europea dedicata proprio alle questioni dei diritti umani. Essa fu adottata dalle Nazioni Unite il 10 dicembre 1948. Nel preambolo e nell’Articolo 1, la Dichiarazione proclama inequivocabilmente i diritti innati di ogni essere umano, La noncuranza e il disprezzo per i diritti umani hanno prodotto atti barbarici che hanno oltraggiato la coscienza dell’umanità; l’avvento di un mondo in cui gli esseri umani possono godere di libertà di parola e credo, libertà dalla paura e dalla povertà è stata proclamata come la più elevata aspirazione della gente comune. Tutti gli esseri umani sono nati liberi e con uguali diritti e dignità. Gli stati membri delle Nazioni Unite si sono impegnati a lavorare insieme per promuovere gli articoli sui diritti umani che, per la prima volta nella storia, erano stati riuniti e codificati in un documento unico. Di conseguenza, molti di questi diritti, in varie forme, fanno oggi parte delle leggi costituzionali delle nazioni democratiche. «Vediamo nel mondo una pericolosa erosione dei diritti fondamentali e delle libertà, dei principi democratici e dello stato di diritto». Sono parole che Guterres, che ha inviato un videomessaggio all’assemblea europarlamentare, ha ricordato che il testo della Dichiarazione universale «segna un’era e proclama la visione comune dei progressi umani e del benessere», ringraziando l’impegno fondamentale in questo senso degli organismi europei. Ha poi sottolineato però che «nonostante quanto ottenuto nel 1948 rimangono ancora troppi divari, ricordando che i profughi, i migranti, le minoranze devono fronteggiare tanti attacchi e dimostrazioni di odio».

Raffaele Fattopace

 

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