Cultura

Si chiude il ciclo di incontri “FilmTherapy” al carcere di Secondigliano, grande festa tra musica e testimonianza

Hanno riso, scherzato, ballato, cantato, ma soprattutto si sono emozionati . Sono i detenuti del carcere di Secondigliano che, in occasione della chiusura del ciclo “FilmTherapy”, attività promossa dall’associazione “La Mansarda” , presieduta da Samuele Ciambriello, operante nelle carceri napoletane da diversi anni e con diversi progetti, hanno preso parte ad un momento di intrattenimento e di festa  nella sala teatrale del reparto Mediterraneo.  Una giornata diversa all’insegna del karaoke e del divertimento, ma anche un’ importante opportunità collettiva di testimonianza e riflessione. Tanti i detenuti che si sono messi in gioco, davanti ad una numerosa platea, raccontandosi ed essendo parte attiva di un evento che li ha portati ad “evadere” tra musica ed allegria. Alcuni hanno anche recitato, leggendo poesie come “Se questo è un uomo”.

Presente all’iniziativa l’onorevole del Pd Michela Rostan, componente commissione permanente II Giustizia, la quale ha parlato con i reclusi e raccolto le istanze di tutti. Oggi-dichiara la Rostan- ho rinunciato ad essere a Roma perchè ci tenevo tantissimo ad essere qui con voi. Ho avuto modo di constatare lo straordinario impegno della Direzione, della Polizia Penitenziaria e  dei volontari  nel quotidiano tentativo di umanizzare e rendere più sopportabile la reclusione”. Ha poi concluso il suo intervento con una citazione di Mandela «Si dice che uno non conosce davvero un paese finché non è stato nelle sue carceri. Un paese non dovrebbe essere giudicato da come tratta i suoi cittadini più in alto, ma quelli più in basso».
Entusiasta anche il Direttore del penitenziario Liberato Guerriero. “Dobbiamo investire nel tentativo di dare a queste persone una nuova idea di come vivere la propria vita, e attività del genere non sono fine a sè stesse, ma rappresentano una spinta essenziale. Gli investimenti in termini di cultura sono quelli che, in questo caso, possono dare maggiori risposte. Ringrazio l’associazione “La Mansarda” per il lavoro svolto in questo tempo e per la passione che contraddistingue i suoi volontari. Persone importanti, fonte di speranza e cambiamento, che entrano qui lasciando a casa pregiudizi”. Un pomeriggio di libertà, che porta a casa anche i frutti di un percorso studiato e curato, in cui ciascuna persona è stata presa in carico,  come testimoniano le parole di  Renato, detenuto. «Grazie a voi, sono un uomo nuovo». dichiara emozionato.
Il Presidente Ciambriello si mostra particolarmente felice per la partecipazione e il coinvolgimento dei ragazzi.  “Una società -afferma – che prima avvicina un giovane al bisogno e alla devianza e poi lo giudica e lo incarcera è una società malata. E’ una comunità che giudica se stessa, che scarica sul singolo la propria incapacità di intervenire preventivamente sulle difficoltà dei ragazzi.  Mi piacerebbe che più assessori e più consiglieri regionali venissero a visitare gli uomini di Secondigliano. Il carcere non è una discarica sociale, non ci sono esclusivamente persone violente. Si  nutrono ancora  remore verso una persona con un passato da detenuto. Per questo serve un aiuto personale. La pena detentiva deve togliere il diritto alla libertà, non la dignità“. 
lk

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