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SIRIA RAGGIUNTI 45.000 CIVILI NEL CAMPO DI RUBKAN

Aiuti salvavita trasportati da una autocolonna composta da 78 camion, il convoglio umanitario ha raggiunto con una settimana di ritardo sul previsto, un campo profughi improvvisato con almeno 45.000 civili siriani allo stremo, presso Rubkan,  località situata nel deserto a ridosso del confine con la Giordania. A porre in evidenza la particolare situazione è la Mezzaluna Rossa Siriana (SARC), che ha organizzato il convoglio insieme all’Organizzazione delle Nazioni Unite. L’operazione, andrà avanti per tre o quattro giorni. Gli aiuti comprendono alimenti, kit igienico-sanitari e medicinali. Il signor Ali Al-Zatari,  coordinatore umanitario dell’Onu in Siria ha fatto sapere, ha definito critica la situazione umanitaria nel campo di Rukban. «Stiamo effettuando una campagna di vaccinazioni di emergenza per proteggere circa diecimila bambini contro il morbillo, la poliomielite e altre malattie mortali», il convoglio, pur essendo atteso la settimana scorsa ha dovuto fermarsi per giorni a causa di problemi di sicurezza e logistici. Il presidente della SARC, Khaled Hboubati ha evidenziato, «È il primo convoglio di aiuti della Mezzaluna rossa siriana che arriva al campo di Rukban dopo le garanzie ricevute da tutte le parti» per la sicurezza delle operazioni. Basti  pensare, che l’ultima consegna di aiuti umanitari Onu al campo di Rukban, risale al gennaio 2018, attraverso il confine con la Giordania. Ma secondo l’Osservatorio siriano per i diritti umani, gli ultimi aiuti risalgono all’aprile 2017. Intanto, ieri, nell’est del paese, una dozzina di membri di una forza arabo-curda sostenuta dalla coalizione contro i jihadisti diretta da Washington sono stati uccisi nel corso di un attacco del sedicente stato islamico.

Raffaele Fattopace 

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