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SORPRESA UNIVERSITA’ : GLI ISCRITTI SONO IN AUMENTO

Sorpresa. Non c’è più la fuga dall’università, ma i giovani studenti italiani tornano a popolare gli atenei. Infatti, le immatricolazioni nell’anno accademico che sta per concludersi, il 2016-2017, fanno segnare una decisa crescita: quasi 300mila i nuovi immatricolati (283.414 per l’esattezza). Sono 12.295 in più rispetto all’anno precedente (4,3%). Dal 2002 a oggi è la migliore performance. Nel 2015-2016 il dato era stato in calo con 5mila nuove matricole in più, una discesa lunga 13 anni.
Su 90 atenei (statali, privati e telematici) che hanno riversato i dati al Miur, 58 hanno matricole in crescita e 32 in calo. In particolare, tra le statali – riporta sempre La Repubblica su del Ministero dell’Istruzione – a gennaio 2017 quaranta vedono aumentare le matricole rispetto all’anno precedente e ventidue sono in arretramento. Dati più avanzati, tuttavia, spostano la Statale di Milano e il Politecnico di Milano, l’Università di Genova, quelle di Urbino e Macerata in area positiva.Boom di immatricolati a Foggia (il 41% rispetto all’anno scorso). Crescono sensibilmente il Politecnico di Bari (+16,1%), Messina (+12,7%), Catanzaro (9,7%), Salerno e Palermo (8,6%). C’è anche l’altra lato della medaglia. L’università di Napoli Parthenope, ad esempio, perde l’1,5%. Peggior performance, secondo l’elaborazione del quotidiano, è quella dell’Università degli Studi del Sannio: che da gennaio 2016 a gennaio 2017 perde il 4,7 per cento degli immatricolati.Il caso dell’anno è sicuramente Perugia. I dati riportati indicano un +1.830 studenti rispetto all’anno accademico precedente. Il rettore, Franco Moriconi, spiega così l’amento: “Pffriamo copertura totale delle borse di studio e agevolazioni sulle tasse universitarie, abbiamo riaperto corsi di laurea a numero chiuso e disseminato il centro storico di aule studio“.
Negli ultimi anni gli atenei italiani hanno rimesso sotto controllo i conti, iniziato a fare orientamento nelle scuole superiori e i risultati sono visibili. Ingegneria ed Economia restano in cima alle preferenze dei diplomati. E la tendenza è finalmente invertita.

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