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TELECOM: FLAVIO CATTANEO RASSEGNA LE DIMISSIONI: SI ATTENDE LA REAZIONE DEI MERCATI E DELLA SCENA POLITICA

Flavio Cattaneo da l’addio a Telecom dopo 16 mesi alla guida del gruppo usufruendo di una buonuscita da 25 milioni.
Si guarda, per cui, al possibile arrivo di Amos Genish come direttore generale: sarà la prossima riunione del Cda, che avverrà giovedì 27 luglio, a decretare la nuova governance del gruppo.
Le dimissioni, si legge in una nota della società: “sono legate alla presa d’atto degli importanti risultati raggiunti in anticipo rispetto al Piano che consentono di iniziare una nuova fase. La definizione consensuale dei rapporti -si precisa- non è in alcun modo ascrivibile a presunti litigi con il governo, che peraltro sono stati smentiti ufficialmente anche dal ministro Calenda.La società ricorda che la decisione di investire nelle aree bianche è stata presa all’unanimità dal Cda già a inizio del 2017” e poi “Le ragioni della risoluzione contrattuale con il dottor Cattaneo non sono quindi da ricercare nello scontro col governo – ribadisce Tim – ma sono legate alla presa d’atto degli importanti risultati raggiunti in anticipo rispetto al Piano che consentono di iniziare una nuova fase”.

La separazione definitiva tra Flavio Cattaneo e Tim avrà il suo epilogo lunedì a Roma con il Comitato Nomine e Remunerazioni che esaminerà la proposta di accordo. Non è prevedibile come la Borsa reagirà all’uscita del manager mentre si conta anche qualche reazione politica. Venerdì il titolo, dopo alcuni giorni di sali-scendi, ha chiuso in calo dello 0,43% a 0,81 euro.
Si pensa alla buonuscita d’oro di Cattaneo anche se cifre ufficiali non ce ne sono, si parla di 30 milioni di euro. Secondo lo Special Award, il sistema di incentivazione introdotto proprio con la sua nomina alla guida del gruppo, Cattaneo e i manager avrebbero potuto incassare nel 2019, raggiunti gli obiettivi finanziari indicati dal piano industriale al 2018, un bonus speciale fino a 55 milioni (l’80% in azioni, il restante 20% cash). Nel 2016 aveva gia’ maturato, con i risultati raggiunti e in particolare con la crescita dell’Ebitda, 9,3 milioni (80% in azioni e 20% cash) che avrebbe pero’ potuto incassare solo nel 2020.

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