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TIBALDI(POLO CIVICO):”A BENEVENTO, L’AMMINISTRAZIONE USCENTE HA FALLITO. BISOGNA VOLTARE PAGINA”

Raffaele Tibaldi ci riprova. L’avvocato beneventano, dopo aver tentato cinque anni fa l’ascesa allo scranno più alto di Palazzo Mosti a Benevento, a distanza di cinque anni, si ripresenta con una lista civica, denominata “Benevento Polo Civico”, per cercare di diventare il primo cittadino del capoluogo sannita. Programma, progetto, ambizioni, aspettative. Linkabile ha voluto ascoltare il diretto interessato, che dopo cinque anni passati tra i banchi dell’opposizione, tenta il colpo grosso.

Avvocato Tibaldi, lei è reduce dall’esperienza di cinque anni come consigliere di opposizione. Può tracciare un bilancio della amministrazione Pepe?

“Il bilancio dell’amministrazione uscente è assolutamente fallimentare, basta girare un po’ per la città e ci si rende conto dello stato di degrado e di abbandono in cui versa Benevento. D’altronde se l’obiettivo dei nostri amministratori è quello di costruirsi una carriera politica ad alto livello, non ci si può aspettare una seria politica di sviluppo della città. Per quanto riguarda il mio ruolo di consigliere di opposizione posso dire che sono stato presente poche volte per una scelta ben precisa: intanto non ho avuto bisogno di partecipare alle commissioni consiliari, visto che conosco bene le varie situazioni”.

Perchè ha deciso di presentarsi nuovamente come candidato sindaco?

“L’ho fatto esclusivamente perché amo la mia città. Io e la mia squadra non abbiamo alcuna velleità di inseguire il carrierismo, ma essendo tutti beneventani veri, non possiamo rimanere inermi a vedere il declino inesorabile della nostra città. E’ per questo che ho scelto di scendere in campo con una lista civica, senza avere partiti alle spalle. D’altronde i partiti hanno fallito tutti, e la gente non ne può più. Noi vogliamo liberare Benevento da anni di abbandono e di cattiva amministrazione, partendo dalla valorizzazione delle tante competenze presenti in città. E’ per questo che ho rifiutato anche tante offerte che mi erano arrivate da vari personaggi politici, ed è per questo che non abbiamo candidato alcun consigliere comunale uscente”.

Lei è a capo di una lista civica. Il centrodestra, si presenta diviso e con più candidati alle elezioni comunali di Benevento. Per quale motivo non si è riusciti a fare un sintesi? Non crede che tutto ciò, possa avvantaggiare il centrosinistra?

“Non conosco le dinamiche del centrodestra beneventano. Peraltro non riesco a capire le differenze che ci sono con il centrosinistra. Per me sono assolutamente identici. Vecchie facce e vecchie ricette. Mi sento lontano da loro anni luce”.

Qualora venisse eletto sindaco, quali sarebbero i provvedimenti che attuerebbe nei primi 100 giorni di governo?

“Per prima cosa riporterei la sede del Comune a Palazzo Paolo V, al Corso Garibaldi. La casa di tutti deve stare al centro della città e non relegata in un vicolo, anche bello, ma difficile da raggiungere e con una serie di problematiche strutturali enormi come la mancanza di fogne.E comporrei una giunta composta da soli 6 assessori, 3 uomini e 3 donne, un numero ampiamente sufficiente per seguire i settori primari della vita di una città come Benevento. Coinvolgerei immediatamente l’Università del Sannio nel tessuto della città, affidando all’ateneo di Benevento l’elaborazione di progetti, in particolare per la tutela del territorio. Poi bisognerà rimettere in moto tutta la macchina comunale, prima di tutto motivando fortemente i dipendenti ad impegnarsi per il bene dei cittadini, e poi applicando anche il turn over tra i vari settori. E poi proporrei un protocollo d’intesa alla Curia Arcivescovile per rendere fruibile il vecchio Seminario al Corso Garibaldi, in modo da realizzare anche degli appartamentini per gli studenti. In questo modo ravviveremo il centro storico con la presenza dei giovani studenti, e questo darebbe la possibilità di rilanciare il commercio, oltre a regalare più certezze ai nostri figli, che oggi sono costretti ad andare a studiare o lavorare fuori Benevento”.

Quali, le priorità, per il rilancio della città di Benevento?

“Io credo che amministrare Benevento, al di là delle difficoltà finanziarie, non sia difficile. Benevento è bella, si vende da sola. Per questo credo che la priorità sia il turismo e la cultura, proprio i settori amministrati negli ultimi 10 anni da chi oggi è candidato sindaco per il centrosinistra. Bisogna creare sinergia con Pietrelcina, dove i turisti realmente ci vanno. Ma Benevento non riesce ad attirare nemmeno il 1% dei 700mila turisti che annualmente visitano i luoghi di Padre Pio. Bisogna inserirsi anche nei circuiti delle crociere che fanno scalo a Napoli e che nei loro programmi possono benissimo inserire una giornata di escursione a Benevento. Sulla cultura c’è da rendere nuovamente funzionali i teatri della città, attualmente tutti chiusi, dando la possibilità alle molte associazioni nate a Benevento nel settore, di poter avere spazi in cui lavorare e progettare manifestazioni. Poi c’è da rimettere al centro al villaggio l’Università. Non è possibile che l’Ateneo venga considerato una entità a se stante rispetto alla città, e non una risorsa da cui attingere per dare una strategia seria al presente e al futuro di Benevento. Il tutto inserito in un quadro di trasparenza e legalità, con l’adozione tra l’altro di un Codice Etico a cui gli amministratori dovranno conformare il proprio comportamento”.

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