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UNIONI CIVILI E FAMIGLIA: DISTANZE ANCORA AMPIE?

Renzi e il PD provano ad uscire dal vicolo cieco sulle Unioni Civili. Ci si augura che il dibattito sulla legge sia serio, serrato, pluralista ma che non si trasformi in uno scontro ideologico in un pretesto per far cadere il Governo. Parlarne nel merito, su una questione non semplice, ha fatto diminuire le distanze. La legge sulle Unioni Civili è un tema sensibile, delicato e divisivo. E’ una legge sulla quale ,per certi versi, il nostro Paese è indietro da decenni e per dirla con le parole del ministro alle politiche agricole Maurizio Martina:” siamo tra i pochissimi in Europa a non avere ancora una legge.” Questa considerazione “si fa all’estero” è per me una debole scusa per arginare il pensiero  libero, è per certi versi comune ed insostenibile. Come se ciò dovesse essere necessariamente progressista. Se così fosse dovremmo introdurre anche la poligamia, la tortura, la censura, la pena di morte, l’eutanasia per i bambini malati o le ragazze in vetrina, l’uso di Ogm e di energia atomica come in Francia.
Certo, c’è chi vuol far cadere il Governo sulle Unioni Civili innalzando vecchi steccati. Ma una mediazione non dovrebbe essere difficile, impossibile nel nostro Parlamento. Non solo per i credenti il matrimonio è tra uomo e donna. Altre forme di unioni possono essere previste dall’ordinamento civile, prevedendo diritti e doveri, anche di natura economica, ma non parlando di matrimonio e non discriminando i figli. Per molti parlamentari e giuristi con il cosidetto “stepchild adoption” si discriminano i bambini non volendo discrimare gli adulti. Per i sostenitori siamo di fronte ad un linguaggio deformato fino alla falsità. Il tema dell’adozione  del figlio del partner in una coppia omosessuale è la barriera che divide. La mediazione sembra l’affido rafforzato.
Il 30 Gennaio ci sarà una manifestazione a Roma per dare voce alle famiglie non “per contestare o contro qualcuno; vogliamo includere,non certo dividere”, dicono gli organizzatori.
Bene facciamoci allora qualche domanda e diamo qualche risposta per capire le questioni spinose in campo per i cattolici.

Il disegno di legge distingue tra matrimonio e unioni civili?

“L’intento è quello, ma nella formulazione attuale ci sono rimandi al codice civile negli articoli in cui si regolano le nozze. Una volta equiparati due istituti, il riconoscimento dello status di coniugi sarebbe inevitabile.”

Cosa ha chiesto la Corte Costituzionale?

“Ha rimandato al Parlamento per la disciplina dei diritti delle persone conviventi in coppie dello stesso sesso come “formazioni sociali” chiaramente distinte dal matrimonio.”

Cos’è la stepchild adoption?

” E’ la possibilità di adottare il figlio  del partner dello stesso sesso. Naturalmente occorre che l’altro genitore biologico sia defunto o rinunci alla patria potestà. Diverso è il caso di due persone omosessuali senza figli: per averne le donne dovranno ricorrere al seme di un donatore ,gli uomini all’utero in affitto. In entrambi i casi si progetta la nascita di un figlio privo di una delle figure genitoriali a cui ha diritto: un papà e una mamma.”

Cos’è l’affido rafforzato?

E’ l’affidamento al partner di una coppia dello stesso sesso del figlio dell’altro partner. La stepchild sarebbe poi possibile solo dopo la maggiore età dell’affidato.”

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