Cultura

Via per sempre le bancarelle da Port’alba: il cuore pulsante della cultura partenopea

In tutte o quasi tutte le città c’è la famigerata e frequentatissima “via dello shopping”, dove i migliori brand della moda e della cosmesi italiana e internazionale “sfilano” lungo pulitissimi marciapiedi ingentiliti da aiuole, panchine e bar pronti ad accogliere il popolo dell’happy hour: il fiore all’occhiello delle metropoli e delle piccole cittadine, il punto focale mai trascurato dalle amministrazioni.

A Napoli, però, esiste di più: nel cuore della città partenopea, verso Piazza Dante ritroviamo, quasi nascosta, la famosa Port’Alba, la strada dei librai storici, la strada calpestata da migliaia di studenti ogni anno alla ricerca dei testi scolastici nuovi o, per i fortunati che tentano l’affare, usati e in buone condizioni, con qualche pagina di appunti lasciata dai precedenti proprietari, ma pur sempre validi e leggibili saggi con qualche sottolineatura di troppo. Parliamo della stessa “stradina” consumata dai turisti che si recano numerosi verso San Gregorio Armeno ad ammirare, nel periodo natalizio e non, i famosissimi presepi simbolo dell’artigianato partenopeo… alcuni, talvolta, un po’ bizzarri.

Il cuore del folclore, il polmone attivo della cultura partenopea, ferito dalla chiusura della storica Libreria Guida Portalba con la sua celebre Saletta Rossa, teatro di grandi iniziative presiedute da Domenico Rea Pierpaolo Pasolini, Vittorio De Sica, Allen Ginsberg e Michele Prisco, solo per fare qualche nome. Una ferita mai rimarginata, una ferita sui cui in questi giorni si sta gettando ancora alcool dopo la triste notizie: “Via le per sempre le bancarelle da Port’Alba”. Parliamo delle famose bancarelle di introvabili libri a “mille lire”, consumati, letti e riletti: piccoli tesori per gli amanti del profumo della carta. Bancarelle salatissimamente multate negli ultimi giorni dopo un blitz della polizia municipale per occupazione abusiva del suolo, nonostante un tavolo aperto in assessorato per la regolarizzazione. Lo stesso suolo occupato dal parcheggio abusivo delle auto, abusivamente gestito da abusivi parcheggiatori nelle ore in cui non fioccano multe!

Il Sindaco di Napoli, Luigi de Magistris parla di «un’operazione formalmente corretta ma sostanzialmente ingiusta, illogica e priva di buon senso» e in una lettera pubblicata su Il Mattino del 6 luglio, rassicura tutti gli operatori e rilancia l’idea di una totale detassazione dell’occupazione del suolo, non prescindendo da una riqualificazione della zona. Il consigliere comunale Giuseppe De Stasio con delega alla Valorizzazione e tutela del Centro Antico – Patrimonio Unesco, chiede al Sindaco di sanare le multe già emesse: in caso contrario si rischierebbe di stroncare un settore in forte agonia.

Intanto anche il popolo della rete si sta mobilitando per la salvaguardia della “biblioteca a cielo aperto”: su Change.org sono state già raccolte oltre 2.500 firme e l’associazione Vento Democratico sta promuovendo tramite i social network una «catena umana» di protesta, martedì 15 luglio dalle 11 alle 14.30. Anche la presidente dell’associazione culturale “La Bottega delle Parole” Miryam Gison, insieme a Cecilia Buonifacio, Maria Rosaria Vado e Valeria D’Auria sta organizzando per la prossima settimana un flash mob intitolato “Porta un libro a Port’Alba. La sua idea è quella di «creare una catena di persone che si scambiano un libro acquistato a Port’Alba, perché quella via rappresenta un pezzo della storia di ognuno di noi». Il suo gruppo su facebook “La cultura non si tocca, ridateci Port’Alba” ha raccolto in poche ore centinaia di adesioni.

Intanto gli otto librai superstiti della zona, saranno costretti a ridurre drasticamente il numero di bancarelle; Peppe Graziani, Presidente dell’Associazione Amici di Piazza Dante dichiara: «se non si risolve il problema sarà guerra». Anche Gennaro Capodanno, Presidente del Comitato Valori Collinari, chiede al Sindaco una soluzione rapida per il futuro di quel che resta dei valori culturali del centro storico.

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