Cultura

Vittorio Sgarbi a Minori scopre il gusto della Costa d’Amalfi

di Adriano Rescigno – Ilvescovado.it

Fortunatamente il Vittorio nazionale non si è fatto attendere troppo nel poggiare piede in terra della divina, ovviamente la Costiera Amalfitana, sotto la plumbea porzione di cielo in un pomeriggio di febbraio, come lo strato polveroso che si forma al di sopra di un brillante quando da troppo tempo riposa e non calza al dito di una qualche dama, assegnata di diritto da nostro Signore al Comune di Minori, uno dei preziosi che compone la collezione amalfitana. Controverso, spigoloso, senza filtri, spremute d’arancia, torcia in pugno, ultimo profeta dell’arte italiana, guerriero ed al contempo pacifista, viva le donne evviva il buon vino sintetizzerebbe Gianni Togni, umano, aperto al dialogo ed attenti al non farlo arrabbiare: un pomeriggio a Minori con Vittorio Sgarbi.
Punto di partenza l’albergo Villa Romana, presso cui il noto critico d’arte ha pernottato con il suo entourage dopo l’esibiziobne, venerdì sera, nel suo “Caravaggio” al Teatro Verdi di Salerno. Ad attenderlo nella hall dell’albergo il primo cittadino Andrea Reale, il vicesindaco Sergio Bonito, il direttore de Il Vescovado Emiliano Amato, il gallerista Angelo Criscuoli e un manipolo di amici per un tour attraverso la città del gusto con le sue eccellenze. Prima tappa il vicino “Otium SPA” dove tra le meraviglie strutturali e l’avanguardia del servizio offerto agli ospiti, stupiti dal ritrovarsi al cospetto di Sgarbi in sciarpa e cappotto che ammira la pavimentazione in mattonella romana e di cui ne spiega le origini e veloci nell’asciugarsi dall’acqua della piscina per selfie veloci concessi con simpatia. Dopo “la sudata” tra i vapori termali, di rito la spremuta d’arancia rigenerante (non usa pranzare quasi mai) tra i commensali del ristorante “Il Giardiniello”, «Sembra di essere a Capri qui» commenta il noto critico, soffermandosi nel vialetto d’ingresso alla struttura dei fratelli Di Bianco, dove inevitabilmente si radunano gli ammiratori per dimostrazioni di stima ed affetto ricambiate con strette di mano, dediche e tante fotografie autografate con sorriso.
Immancabile la visita alla Villa Marittima Romana del I secolo dopo Cristo: è qui che sale in cattedra il professore, torcia in un palmo mentre l’altro libero per tastare lo stato di conservazione di stucchi e mosaici, lectio magistralis e abbraccio ideale con quanto promosso dal Sindaco Reale, ovvero, data la conservazione dei luoghi, ancora “abitabili” è necessario intervenire per restituire lustro ad una struttura che può ulteriormente perorare la causa turistica della Costiera «Questa villa trasuda vita -commenta Sgarbi – bisogna intervenire, ed interverrò personalmente, per ridarle gloria»
Dopo l’amara constatazione sullo stato dell’arte nonostante gli sforzi dell’Amministrazione, il peccato di gola è dietro l’angolo, il bistrot del maestro pasticciere Sal De Riso, gioielleria del dolce e tempio del gusto che ogni anno è la sirena dei golosi e dei buongustai. Tra le numerose varietà proposte, Sgarbi è andato sul “sicuro”, preferendo una semplice fetta di torta caprese.
Prelibatezze tra fotografie ed aneddoti sull’Italia politica an passant, gloria anche per lo staff del bistrot che per qualche momento veniva distratto dalle quotidiane mansioni “dall’inaspettato” vate che per esorcizzato il peccato consumato, rende omaggio a Santa Trofimena recandosi in visita alla Basilica accolto dall’abbraccio caritatevole del parroco Don Ennio Paolillo ed ammirando la cappella ed i locali dell’Arciconfraternita dove vengono preparati i riti pasquali.
Minori, Comune che s’assise tra mare e monti e quindi una lunga passeggiata vista mare omaggiata dagli ammiratori del professore che in scorta si aggiungevano mentre il pomeriggio si inoltrava ulteriormente ed i clacson dei autobus di passaggio suonavano in festa alla vista di Sgarbi che come il più comune dei turisti si lasciava a fotografie a testimonianze del breve soggiorno che a sua detta si ripeterà per un periodo più lungo.
Onore anche per il primo cittadino Reale che insieme al vate dell’arte si incamminava lungo il nastro d’asfalto da lui inaugurato che giunge al villaggio Torre e si prolunga per “Il sentiero dei limoni”, opera attesa da tempo dai residenti, felici di poter raggiungere finalmente ed agilmente il centro della ridente località della Costiera, e meravigliati, come tutti, di ritrovarsi vis a vis con Vittorio Sgarbi sotto casa intento a fotografare il paesaggio, rammaricato di non poter condividere con tutti i suoi ammiratori del web l’inebriante profumo dei limoni della Costiera che come gocce d’ambra sorgono dalla divina terra.

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