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Whirlpool:troppe promesse non mantenute, dal primo novembre si chiude. Oggi corteo. Il presidente De Luca mette sul tavolo 20 milioni per invitare l’azienda a restare.

A via Argine la tensione è altissima da quando, martedì, Whirlpool ha annunciato che cesserà l’attività produttiva nel sito di Napoli dal primo novembre. I lavoratori sono in presidio dal 31 maggio, cercano di tenere la calma nonostante tutti si aspettino l’occupazione dell’impianto. Ieri uno schieramento massiccio delle forze dell’ordine circondava l’area davanti l’ingresso. Stamattina i lavoratori sfileranno fino a Palazzo Santa Lucia, sede della giunta regionale. Il governatore Vincenzo De Luca ha messo sul tavolo fino a 20 milioni di euro per invitare l’azienda a restare, ma solo in presenza di un «piano credibile».Il sindacato chiede un nuovo intervento energico del governo regionale sulla vertenza e dopo il corteo espliciterà questa sua richiesta in un incontro con la giunta. Per il fine settimana si sta lavorando ad una iniziativa con il mondo della cultura. Lunedi pomeriggio si svolgerà la riunione degli esecutivi unitari convocati da Cgil Cisl Uil di Napoli per lanciare lo sciopero generale delle categorie produttive.

“E’ insopportabile e indegno quello che sta accadendo, la lotta dei lavoratori di Whirlpool deve diventare una bandiera per tutti noi”. Parlando con i giornalisti a margine dell’iniziativa ‘La partita del futuro’, il segretario generale della Cisl, Annamaria Furlan, esprime cosi’ la preoccupazione per il destino dello stabilimento di Napoli. “Le multinazionali vengono in Italia – attacca Furlan – fanno shopping delle nostre imprese, magari hanno anche agevolazioni e sostegno economico, poi decidono di chiudere senza alcuna motivazione che non si possa superare e buttano per la strada non merce ma uomini e donne”. Il leader della Cisl sottolinea che “il lavoro viene prima del profitto” e ribadisce che la situazione di Whirlpool è “inaccettabile”.

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