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NON TOCCATE LE DONNE. RISPETTATECI

Sull’episodio “disgustoso” – secondo la definizione di Angela Merkel – dell’aggressione di massa contro le donne la notte di capodanno nella piazza della stazione di Colonia e di  altre città dell’ Europa centrale, al di là dei resoconti tardivi dei media, l’unica cosa certa finora sono  516   denunce a Colonia di molestie  alla polizia di cui il 40% sessuali. Riguardo lo status degli assalitori, per la maggior parte gli indagati sono richiedenti asilo e persone che si trovano in Germania in situazione illegale. E’ stato un’episodio  di aggressione collettiva da parte di più di mille uomini tra i 15 ed i 35 anni  di origine araba o nord africana, secondo   un’azione pianificata anche  con messaggi online a molestare la donna bianca su una pubblica piazza.  Senza giri di parole, si è trattato di un episodio di violenza collettiva contro giovani  donne isolate  in una notte di festa, che sono state assalite,  offese ed  umiliate nella loro corporeità o beni senza potersi difendere.

Al di là delle cause immediate scatenanti la violenza contro queste  donne da parte di  aggressori, non europei, di stampo psicologico, culturale,  o sociologico che siano, delle denuncie e manifestazioni  che sono seguite, delle affermazioni di punizione esemplari dei reati accertati da parte delle autorità politiche, per una certa ritrosia da più parti nelle comunicazione e chiarificazione  del grave episodio, non sembra che nel dibattito  finora siano state date esaurienti spiegazioni in attesa di più completi accertamenti dei fatti. Forse per evitare l’aggravamento di tensioni sociali e non voler dichiarare il significato preoccupante di queste violenze (gratuite)  alle donne che più in generale  hanno sapore di ri-sentimento o rivalsa non solo maschilista  nei confronti di donne europee da parte di minoranze migrate.

Iconicamente, a nostro avviso, è indicativo  il cartello issato da una artista nuda sulla piazza di Colonia con questa scritta: <<Rispettateci: non siamo una selvaggina anche se nude>>, che richiama la  fondamentale  dignità umana delle donne da rispettare. Nello stesso tempo, secondo Dacia Maraini,  si può pensare ad un sorta di atto  di guerra  in cui  come è noto le donne sono bottino, preda degli assalitori, stuprate. L’affermazione odierna da parte del ministro della giustizia  del governo di Angela Merkel  che le  aggressioni subite dalle donne sono state  pianificate e “organizzate” anche attraverso il web induce non solo ad individuare le cause immediate scatenanti l’aggressione, ma il significato che riveste nei rapporti tra popolaziome migrante e paese ospitante, perchè l’aggressione si è rivolta contro il corpo vivo di donne indifese, come affermazione di esistenza e potenza o prepotenza da parte di minoranze di migranti più o meno integrate e forse manipolate.

In conclusione, al di là dell’episodio di violenza contro le donne tedesche ed europee,  si evidenziano non solo retaggi culturali  riguardanti i rapporti di genere nelle diverse società e culture,  nell’incontro/scontro di culture, senza ignorare il clima  di guerra  senza frontiere sulle due sponde del mediterraneo che coinvolgono paesi del Centro-Europa e del Medio-oriente, che non può non generare ostilità e ri-sentimenti. Non sottovalutando gli aspetti  culturali o devianti delle  molestie nei confronti di donne tedesche sulla pubblica piazza di Colonia, è preoccupante che un aggressione  pianificata sia stata portata nel centro dell’Europa da una piccola minoranza di migranti. Che essa si rivolga contro i milioni di migranti accolti anche in Germania e contro  madri con i loro figli che abbiamo visto camminare per settimane sulla rotta balcanica per offrire  loro una vita migliore, è chiaro.

Trame ambigue   di qualcuno  non possono minare queste speranze ed una convivenza pacifica tra popoli.

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