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Arresto sindaco di Ischia, De Magistris accusa il Governo

La vicenda riguardante il sindaco di Ischia del PD, Giosi Ferrandino, ha creato non poco scalpore. E’di due giorni fa la notizia che Giosi Ferrandino è stato arrestato con l’accusa di corruzione. Una notizia, che chiaramente, non lascia indifferenti. Il sindaco del PD sarebbe accusato da un’inchiesta della Procura di Napoli, di aver accettato tangenti del valore di 330 mila euro, dalla Cpl Concordia, cooperativa che si occupa del settore dell’energia, per favorirla nella distribuzione di metano nell’isola campana. L’inchiesta che riguarda, principalmente, la cooperativa, avrebbe portato alla luce un presunto coinvolgimento di Ferrendino e, quindi, al suo immediato arresto per corruzione. Accuse d’enorme entità, che chiaramente sono in attesa di giudizio.
Intanto, però, sono iniziati i primi commenti a caldo, nei riguardi di una vicenda, che ha suscitato non poco clamore. Il sindaco Luigi De Magistris non ha perso l’occasione di lanciare un’ennesima critica al Governo Renzi. Secondo il primo cittadino napoletano, infatti, il tema della corruzione e della lotta alle mafie, non farebbe parte dell’agenda del Governo. Sebbene non si sia pronunciato sul merito della vicenda, ne ha approfittato per accusare, velatamente, anche in quest’occasione il Premier, Matteo Renzi:«Le prime notizie fotografano una realtà inquietante e preoccupante, ma prima di commentare nello specifico, preferisco conoscere meglio i fatti. Nonostante ciò, non mi sembra che il governo abbia messo il tema della lotta alla corruzione nella pubblica amministrazione e alle mafie tra le sue priorità, in termini di normative e risorse. Sono preoccupanti i tagli alle risorse economiche verso apparati dello stato decisivi, come magistratura e forze dell’ordine». Per De Magistris, quindi, anche in questa situazione il Governo non sarebbe esente da responsabilità.
Di tutt’altra opinione è Raffaele Cantone, che nella sua dichiarazione rispetto all’arresto del sindaco di Ischia, senza volerlo, ha dato anche una risposta a De Magistris: «La legge anticorruzione è solo un piccolo tassello, la più grande operazione è un buon codice degli appalti. La corruzione si combatte mettendo insieme una serie di misure, non c’è un solo modo di distruggerla. Il presidente dell’Autorità Nazionale Anticorruzione è poi entrato in difesa del meccanismo delle intercettazioni: «Le intercettazioni sono indispensabili, senza si farebbe meno di un decimo delle inchieste che si fanno, in materia di tangenti, poi non se ne farebbe nessuna». Le parole di Cantone, seppur non rivolte al sindaco di Napoli, spiegano quanto un quadro normativo ad hoc, seppur necessario, da solo non basterebbe a combattere un tale fenomeno come la corruzione.
Sull’arresto del sindaco Ferrandino, si è espresso anche Gennaro Migliore, esponente del Partito Democratico: «Il sindaco Ferrandino è stato subito sospeso, perché queste sono le regole previste dal codice del partito. Il quadro è molto grave, le ipotesi di reato vanno dall’associazione a delinquere alla corruzione, al riciclaggio. Se le accuse dovessero essere confermate, noi saremmo totalmente con la magistratura. Siamo contro ai comportamenti illegittimi, che fanno perdere fiducia nelle istituzioni». Migliore ha poi criticato aspramente l’utilizzo delle intercettazioni ai danni di persone non indagate, riferendosi alla strumentalizzazione del nome di D’Alema, in tutta questa storia. «L’uso d’intercettazioni di persone non coinvolte, per il semplice scalpore mediatico, è un obbrobrio».

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