Cultura

IL BELLO DI PARLARE ITALIANO

 

L’attuale decadenza economica del nostro Paese, la limitata estensione territoriale e il suo controverso passato coloniale, non farebbero pensare che la lingua italiana sia una delle più studiate al mondo, ma è proprio così.

Dopo lo strapotere dell’inglese, principale lingua franca del mondo e di internet, i numeri del cinese, parlato da un miliardo e mezzo di persone, e lo spagnolo, che predomina in Sud America e sta vedendo una recente e rapida espansione anche negli Stati Uniti, troviamo l’italiano, che con circa 60 milioni di parlanti, risulta essere la quarta lingua al mondo più studiata e l’ottava per numero di parlanti in assoluto.

L’interesse per lo studio della nostra lingua è dovuto a fenomeni politici, sociali, culturali.

In primo luogo, nonostante l’Italia non abbia mantenuto colonie stabili, nell’ultimo secolo ha distribuito quasi 50 milioni di persone in tutto il mondo, difendendosi bene da questo punto di vista contro grandi potenze coloniali come Spagna, Francia, Portogallo.

La varie crisi economiche succedutesi nel corso degli anni e a cavallo dei secoli, non hanno fatto altro che fomentare queste ondate di emigrazione contribuendo alla diffusione della lingua e della cultura italiana nel mondo.

Inoltre, dopo il latino, che persiste solo sotto una veste ufficiale, l’italiano è la lingua utilizzata prevalentemente dal Papa, dagli ordini religiosi e negli ambienti ecclesiastici in tutto il mondo.

Da non trascurare è anche tutta la cinematografia hollywoodiana, che da mezzo secolo mette in evidenza una certa cultura italoamericana, che va da usi e costumi malavitosi all’ambito culinario, dalla compagine artistica a quella della moda.

E se i mezzi di diffusione sopra citati apparissero troppo popolari, basti allora pensare alla letteratura o all’opera, dalla Divina Commedia, studiata in tutto il mondo, alla Turandot.

E per concludere, i luoghi comuni, simboli o aneddoti facilmente esportabili che talvolta incuriosiscono e, per loro stessa definizione, ‘accomunano’.

Nel bene o nel male noi italiani siamo facilmente identificabili, citabili, ma allo stesso tempo difficilmente declinabili in categorie.

Forse proprio per questo la nostra lingua, come riflesso della nostra cultura, ancora affascina il mondo intero. Rimane invitante ma imperscrutabile alle masse, dopo le quali siamo indiscutibilmente primi.

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