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NAPOLI TRA INCURIA E SPERANZA

Napoli la città dalle mille risorse inutilizzate. Napoli, il presepe è bello sono i pastori che non sono buoni. Vedi Napoli e poi muori.  Sono queste e tante le altre, le frasi che si ascoltano quando si parla di Napoli. Quegli aforismi che riempiono le pagine dei giornali. E bisogna pur dire che non sono del tutto sbagliati. Chiaramente non si può pensare di nascondersi dietro gli stereotipi che hanno da sempre abitato in questo territorio. E’pur vero, però, che Napoli era e resta una città bella e dannata. Una città in cui le mille risorse ci sono davvero, il problema è che non sono valorizzate o addirittura rimangono inutilizzate.

Agosto è il mese delle vacanze, periodo in cui nei capoluoghi dell’arte il turismo è alle stelle. E bisogna dire che in questi giorni anche il capoluogo campano pullula di turisti. Le strade sono attraversate da gruppi di stranieri e non che ammirano le meraviglie della città di pulcinella. E di meraviglie ce ne sono tante, inutile elencarle. Forse sarà questo il motivo per cui moltissimi turisti scelgono di venire a visitare Napoli. Eppure, qui, tutte queste meraviglie siamo capaci di distruggerle. Basti pensare al centro storico, dove il campanile della Chiesa di Santa Chiara, più volte restaurato, continua a essere imbrattato con scritte dai vandali. Stesso discorso vale per la fontana di Monteoliveto. Il quartiere di Posillipo che versa in uno stato di degrado da anni. I cornicioni che cadono da monumenti storici come Galleria Umberto o Palazzo Reale, che soltanto dopo anni di degrado, si è finalmente deciso di restaurarli. La riserva di Trentaremi, meta delle gite in canoa di molti turisti, è colma d’amianto. E andando più lontano dal territorio cittadino, impossibile non citare il sito archeologico di Pompei, che se si trovasse in qualsiasi altra parte sarebbe uno dei luoghi più visitati al mondo. E invece versa in uno stato di degrado che fa tristezza anche scriverlo.

Ed è questo il motivo per cui questa città fa rabbia. C’è tanto e tanto si potrebbe fare. Nonostante il suo degrado, i turisti la continuano a scegliere. E proprio il turismo deve rappresentare una speranza per questo territorio. Lo si dice tanto: «Ripartire dal turismo, incrementare il turismo». E poi, però, si fa poco. La spazzatura fatica ancora a essere raccolta con cadenza regolare e, con il caldo degli ultimi tempi, in alcune zone bisogna tapparsi il naso per attraversarle. Le carte continuano a essere buttate per terra, nonostante i cestini ci siano. E’ quindi un problema generale, non legato solo all’amministrazione, perché anche i cittadini potrebbero e dovrebbero fare di più. Dovrebbero voler più bene alla propria città, rispettandola. E invece una gran parte di persone la abita come se fosse la terra di nessuno, dove non esistono regole o leggi da seguire. E così, complice anche le amministrazioni susseguitesi negli anni, che sia per mancanza di fondi che per scarse capacità organizzative, Napoli resta ancora una città bella e dannata. Una città dove tra l’incuria s’intravede una speranza, una speranza che assolutamente non deve essere abbandonata.

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