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Accordo al G20 sul clima, tetto entro 1,5 gradi. Draghi: “Passi avanti insufficienti”

E’ chiuso l’accordo sulla dichiarazione finale del vertice G20.

Lo apprende l’ANSA da fonti diplomatiche, secondo le quali sarebbe stata raggiunta un’intesa anche sugli aspetti che riguardano il clima, su cui si è negoziato fino all’ultimo: il vertice ha trovato l’accordo sul tetto massimo di 1,5 gradi per il riscaldamento globale. 

LA BOZZA – La dichiarazione finale del G20 di Roma fa riferimento alla scadenza di “metà del secolo” per il raggiungimento delle emissioni zero.

Lo riferiscono fonti dell’Eliseo, sottolineando che si è tenuto conto delle “diversità” nelle posizioni di alcuni Paesi, come India, Cina e Indonesia. I Paesi del G20 termineranno entro l’anno i finanziamenti a nuove centrali a carbone. Il documento finale conferma il fondo per il clima da 100 miliardi per il sostegno ai Paesi in via di sviluppo. L’impegno poi sarebbe di “intraprendere ulteriori azioni” sul clima “in questo decennio”.

Per contribuire ad avanzare verso gli obiettivi di vaccinare almeno il 40% della popolazione in tutti i paesi entro la fine del 2021 e il 70% entro la metà del 2022, prenderemo iniziative per contribuire ad aumentare la fornitura di vaccini e prodotti e strumenti medici essenziali nei Paesi in via di sviluppo e rimuovere i relativi vincoli di approvvigionamento e finanziamento”. Lo si legge nel documento finale del G20, in cui si aggiunge che “rafforzeremo le strategie per sostenere la ricerca e lo sviluppo, nonché per garantire la loro produzione e distribuzione rapida ed equa in tutto il mondo”. Le 20 maggiori economie si impegneranno inoltre a sostenere gli sforzi per ridurre a 100 giorni il periodo necessario per sviluppare nuovi vaccini, farmaci e test in caso di nuove pandemie.

Dobbiamo agire “rapidamente per evitare conseguenze disastrose” sul clima”, ha detto il premier Mario Draghi, aprendo un evento a latere del G20 sul “Ruolo del settore privato nella lotta ai cambiamenti climatici”, alla presenza del principe Carlo d’Inghilterra. “La lotta al clima è la sfida del nostro tempo. O agiamo ora e affrontiamo i costi della transizione e riusciamo a renderla più sostenibile o rinviamo e rischiamo di pagare un prezzo più alto dopo e il fallimento”, dice il premier. “La presidenza italiana del G20 vuole spingere la crescita economica e renderla più sostenibile: lo dobbiamo ai cittadini, al pianeta e alle future generazioni”, dice il premier.

“Sono grato al premier Draghi per aver riconosciuto l’importanza di certi temi e averli messi al centro di questo evento”, ha detto il principe Carlo al G20. “Abbiamo una responsabilità enorme nei confronti delle generazione di chi non è ancora nato”. “Ho dedicato gli ultimi 40 anni ai temi ambientali, ultimamente ho notato un cambiamento nell’atteggiamento generale”, ha sottolineato il primogenito della Regina Elisabetta.

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