Cultura

ADDIO AL PREMIO NOBEL PER LA LETTERATURA GUNTER GRASS

Diceva di sé che era diventato scrittore per sognare a lungo a occhi aperti, per fare giochi di parole e divertirsi, in generale, con il linguaggio. E ancora, per il bisogno che sentiva impellente di mentire soltanto per il gusto di farlo, perché essere fedele alla verità sarebbe stato una noia.

Era questo e tanto altro Gunter Grass, scrittore tedesco nato a Danzica nel 1927 e morto, ieri, a Lubecca, città in cui viveva dal 1995.

Da giovane, prese parte alla seconda guerra mondiale tra le fila delle SS, dichiarando, poi, solo pochi anni fa, di aver compiuto volontariamente quella scelta, “per voltare le spalle alla dipendenza dai genitori”.

Furono proprio quelle dichiarazioni a renderlo uno degli scrittori più discussi di sempre. Infatti, dopo aver terminato un lungo periodo di prigionia ad opera degli americani, Grass, nel secondo dopoguerra, diventò simbolo del Partito Socialista Tedesco e si schierò aspramente contro tutto ciò per cui aveva militato fino a qualche anno prima.

Nel 1959 pubblicò il suo primo manoscritto intitolato “Il tamburo di latta”. Sarà, da subito, un grandissimo successo, tanto che nel 1999 riceverà il Premio Nobel per la Letteratura per “aver raccontato il volto dimenticato della storia”.

Come detto, però, le sue successive frasi misero in discussione gran parte del suo operato come scrittore, mentre acquistarono peso i suoi interventi politici, tant’è che molti suoi lettori chiesero la restituzione del celebre premio.

Tuttavia, è indiscutibile e assolutamente innegabile il talento di uno dei più importanti artisti di nazionalità teutonica, padre di diverse pubblicazioni di successo tra romanzi, poesie e drammaturgie teatrali.

Abile nel far parlare di sé, Grass ha recentemente affermato “Ci troviamo nella Terza Guerra Mondiale”, oltre ad aver accusato la cancelliera Merkel di essere “opportunista”, sostenendo, invece, la contrapposta politica Greca.

Qualche anno fa, inoltre, attraverso una sua poesia che fece presto il giro del mondo, si schierò apertamente contro lo stato di Israele.

L’annuncio della sua scomparsa è stato dato via Twitter dalla sua casa editrice nella mattinata di ieri, aveva 87 anni.

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