Economia e Welfare

AFFITTI AGEVOLATI, AUMENTI FINO AL 10%

È stato rinnovato l’accordo sindacale per il contratto di locazione agevolato a canoni concordati. L’intesa per Milano rinnova quella siglata nel 2015. La novità più rilevante riguarda i canoni: «Si sono convenuti aumenti dal 5% al 10% a seconda delle varie zone, adeguandoli alle mutate realtà del mercato della locazione, ma lasciando inalterati quelli di quartieri che non hanno visto un miglioramento generalizzato del patrimonio edilizio. Sono previste, come prima, agevolazioni fiscali sia per i proprietari sia per gli inquilini, coi contributi di Comune e Regione», precisa il segretario generale di Assoedilizia, Cesare Rosselli, che ha sottoscritto l’accordo con il presidente Achille Colombo Clerici e i rappresentanti sindacali, come Sunia-Cgil e Conia. Ha assistito all’atto della sottoscrizione anche l’assessore alla Casa del Comune, Gabriele Rabaiotti. Ma cos’è il canone concordato e quando fu istituito?

Bisogna fare un salto indietro nel tempo a 20 anni fa. Nacque con la legge n. 431 del 1998 che introdusse una liberalizzazione controllata della locazione. Oltre al contratto 4+4 in libero mercato, la legge ha previsto anche il contratto con affitto a canone concordato che è più breve del primo, 3+2, e attraverso le agevolazioni fiscali permette di formulare un canone più basso rispetto ai prezzi di mercato. Più basso quanto? «Tra il 15% e il 20% nella città di Milano», specifica l’avvocato Rosselli. Gli «Accordi Locali» definiscono i canoni, per le varie zone di ciascuna città. Milano viene divisa in 12 zone: «La novità è che queste zone sono state ridisegnate nei loro confini, tenendo conto dei nuovi quartieri come Santa Giulia che precedentemente non era inclusa», dice Rosselli. In ciascuna zona viene definito l’importo annuo minimo e massimo del canone per metro quadro. Nella zona 1 che arriva fino ai Navigli il canone massimo passa da 190 euro annui al metro quadro agli attuali 218 euro annui al metro quadro. Quasi impercettibile l’aumento per la zona 9, intorno a via Padova. Per il numero uno di Assoedilizia, Colombo Clerici: «E stato messo a fuoco con l’accordo un importante strumento per affrontare una parte del problema abitativo». Gli esempi Nella zona 1 fino ai Navigli si passa da 190a 218 euro Rincari impercettibili in zona 9 I destinatari «Il canone concordato viene incontro alle esigenze di famiglie che vogliono vivere a Milano ma non possono né accedere all’edilizia residenziale pubblica né al libero mercato» spiega Cesare Rosselli.

Achille Colombo Clerici

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