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Alessandria, i funerali dei tre vigili del fuoco morti nell’esplosione della cascina

Sirene dei vigili del fuoco e l’applauso della gente in lacrime hanno accompagnato l’arrivo delle salme di Antonino Candido, Marco Triches e Matteo Gastaldo, i vigili del fuoco morti nell’esplosione di Quargnento, nella cattedrale di Alessandria, dove il vescovo, monsignor Guido Gallese, ha celebrato i funerali. I feretri sono stati portati a spalle dai colleghi delle tre vittime dalla vicina piazza della Libertà tra due ali di folla. Un lungo applauso ha accompagnato l’ingresso nella cattedrale dei feretri dei tre vigili del fuoco. Le bare, avvolte dal tricolore, sono state adagiate su un tappeto rosso davanti all’altare. Sopra il casco da vigile del fuoco. Sullo sfondo le note dell’organo.

Presente alla cerimonia anche il premier Giuseppe Conte, accompagnato dal ministro dell’interno, Luciana Lamorgese, dal presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio e dal sindaco di Alessandria, Gianfranco Cuttica di Revigliasco. Presente anche il presidente della Camera, Roberto Fico.Coraggio, facciamoci coraggio“, ha detto Conte ai familiari delle vittime. Il premier si è fermato ad abbracciarli e a rivolgere loro le condoglianze prima di lasciare la cattedrale di Alessandria.

Il vescovo: “Siamo qui, in questo momento di dolore profondo, per chiedere la benedizione di Dio per Nino, Marco e Matteo, morti in un atto di servizio alla comunità”. Sono le prime parole del vescovo di Alessandria, monsignor Guido Gallese, pronunciate durante la cerimonia. ” In questo momento di dolore, dobbiamo scegliere l’amore di Gesù, l’unico che ci può dare la forza di non essere travolti dal male, dalla disperazione, dall’amarezza”, ha continuato il vescovo.

Le parole del capo dei vigili del fuoco: “Bisogna capire perché e chi ha fatto questo”. Lo ha detto dall’altare della cattedrale, il comandante provinciale dei vigili del fuoco di Alessandria, Roberto Marchioni, spiegando commosso che siamo passati dalla speranza che tutto si risolvesse per il meglio, al rendersi conto che non sarebbe andata così all’incredulità e poi alla rabbia”.

 

 

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