Cultura

ARCHEOLOGIA IN CAMPANIA: E’ STATA RITROVATA UNA FATTORIA DI EPOCA ROMANA A PAESTUM

L’archeologia in Campania nasconde tesori inaspettati: l’ultima scoperta fa riferimento ad una fattoria risalente ad epoca romana, nella zona di Paestum. . La struttura è stata ritrovata nell’area di pertinenza del tempio dedicato a Hera Argiva, in prossimità di Foce Sele. Tale rinvenimento è   opera di una missione archeologica dell’Università Federico II di Napoli, Dipartimento Studi umanistici, coordinata da Bianca Ferrara, saranno illustrati oggi con l’intervento del direttore del Parco archeologico di Paestum, Gabriel Zuchtriegel. I risultati delle indagini hanno fatto datare la nascita dell’edificio a un periodo compreso tra il II e il I secolo avanti Cristo. La fattoria, che si sviluppa su una superficie di circa trecento metri quadrati, evidenzia che  uno degli ambienti scavati quest’anno, è stato datato al II secolo dopo Cristo.  Non soltanto  un’area adatta alla frequentazione per devoti della dea quella che gira  attorno al tempio di Hera Argiva, la struttura religiosa che secondo il mito sarebbe stata edificata da Giasone, il capo degli Argonauti, che  alla foce del Sele si fermò con i suoi uomini durante il viaggio alla ricerca del «Vello d’oro», ma anche area dedita alla  produzione e al commercio. Dunque,  se ci saranno conferme dalle analisi in corso,  si potrà parlare non solo del rinvenimento di una struttura privata utilizzata come fattoria, ma si potrà anche discutere del fatto che in quei reperti, un tempo  venivano stoccati sia prodotti di grande diffusione e commercializzazione come granaglie e olii, sia prodotti di nicchia quali erbe aromatiche, medicinali e per la cosmesi. Bianca Ferrara, che coordina le indagini, sui reperti archeologici i, si accinge a dire:   «Per adesso possiamo solo dire con certezza che le indagini fatte su quanto contenuto in alcuni recipienti o frammenti ceramici, e che poi sono diventate elementi di base per lo sviluppo di una tesi di laurea, hanno rivelato tracce di unguenti e cosmetici, oltre a granaglie, nei vasi più grandi. Faremo altre indagini e altre analisi. I loro risultati saranno valutati scientificamente e, in un senso a nell’altro, avranno contribuito a svelarci altri aspetti di questa città che ancora conserva tanti segreti».

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